Secondo l’avvocato Belvedere il dna ritrovato sulla scena del delitto non è del principale indagato
Il dna di Franco Sansone, di cui si è controllato per primo la compatibilità con il dna ritrovato, secondo il difensore Enzo Belvedere avvocato dell’accusato «non è di Franco Sansone». Egli ha basato la sua affermazione sulla perizia tecnica redatta da un consulente di parte, ma ora toccherà ai consulenti del tribunale e della Procura verificare la compatibilità presunta del dna ritrovato con quello di Sansone. Sarà repertata oggi stesso la saliva dell’indagato e nei prossimi giorni sarà anche analizzato il dna di Luigi Carbone l’uomo che avrebbe ucciso Roberta Lanzino insieme all’altro complice. I Ris si sono espressi con perplessità rispetto anche alle indagini e ai rilievi effettuati subito dopo il delitto valutandoli “pessimi”.