“Frode impossibile”, la Nannini ci prova

  • LaPresse/C.Bernardi
  • LaPresse/C.Bernardi
  • LaPresse/C.Bernardi
  • Mario Cartelli/LaPresse
  • LaPresse/Alessandro La Rocca
  • LaPresse/Mattia Gravili
  • LaPresse/Gian Mattia D'Alberto
  • LaPresse/Gian Mattia D'Alberto
  • LaPresse/Gian Mattia D'Alberto
/
StrettoWeb

Ad Aprile sequestrata la casa ora è accusata di evadere il fisco per circa 4 milioni di euro

LaPresse/Gian Mattia D'Alberto
LaPresse/Gian Mattia D’Alberto

La procura di Milano ha chiesto il processo per Gianna Nannini, accusata di evasione fiscale pari a quasi 4 milioni di euro. La richiesta di rinvio a giudizio, firmata dal pm di Milano Andriano Scudieri, e’ stata trasmessa all’ufficio gip a dicembre scorso. L’udienza preliminare e’ gia’ stata fissata e prendera’ il via il 3 marzo davanti al gup Fabio Antezza. Stando all’ipotesi accusatoria, la cantante toscana avrebbe sottratto al fisco una somma pari a 3 milioni e 750 mila euro. Un’evasione fiscale realizzata nel quinquennio compreso tra il 2007 e il 2012 attraverso alcune societa’ schermo costituite all’estero (Olanda e Irlanda, paesi dal regime fiscale piu’ conveniente rispetto a quello italiano) dove sarebbero confluiti i guadagni ricavati da dischi e concerti. In questo modo, la rock star sarebbe riuscita “delocalizzare” all’estero alcuni dei diritti d’autore a lei dovuti da parte di case discografiche come Sony e Universal. Ad aprile scorso, era scattato il sequestro preventivo della villa della cantante a Siena.

“Proprio in questi giorni la difesa e’ entrata in possesso di nuova e decisiva documentazione capace di provare che non c’e’ stata nessuna evasione”. Lo afferma l’ avvocato Giulia Bongiorno, difensore di Gianna Nannini. “Nei prossimi – afferma il legale – portero’ questi atti alla magistratura che potra’ constatare l’ insussistenza dei fatti contestati. Oltretutto si tratta di accuse che riguardano una societa’ e non certamente Gianna Nannini”.

Condividi