La donna che giaceva accanto al benzinaio si è risvegliata dal coma e ha ricostruito i fatti davanti agli inquirenti
Questa è l’ipotesi dei carabinieri, che stanno conducendo l’indagine coordinata dalla Procura di Termini Imerese (Palermo). Grazie alla ricostruzione degli eventi della donna, che si è risvegliata dallo stato di coma in cui era stata ricoverata e in cui era arrivata all’Ospedale Civico di Palermo, si è riuscito a capire che i due si erano incontrati dopo le 21 di sabato sera nel casolare del nonno del ragazzo e dopo avere acceso un braciere, posizionato davanti alla porta, erano andati a dormire. Proprio il monossido di carbonio sprigionato da quel braciere, sarebbe stato la causa della morte del giovane, trovato con la schiuma sulla bocca e a provocare lo stato di incoscienza nella donna. Sarà però l’autopsia prevista per oggi pomeriggio presso l’isituto di medicina legale del policlinico di Palermo, a chiarire le cause di morte del 23enne. “Aspettiamo l’esito dall’autopsia – si limitano a dire gli inquirenti – Solo dopo potremo parlare con certezza delle cause della morte. Ma propendiamo al momento alla tragedia causata dal monossido di carbonio”.