Terrorismo e sud: l’Isis ha paura della mafia

StrettoWeb

Secondo una dichiarazione di un esperto di terrorismo al Giornale il sud sarebbe “al sicuro” dagli attentati grazie alla mafia

In Italia, l’allerta terrorismo è ai massimi termini, soprattutto dopo le dichiarazioni in cui una voce in arabo, sottotitolata in inglese, spiegando le volontà dell’Isis si esprime così: “Conquisteremo Roma, distruggeremo le vostre croci e faremo schiave le vostre donne, con il benestare di Allah”. A causa di queste dichiarazioni i centri più allerta per possibili attentati sembrano essere: la torre di Pisa (nella quale sono stati posti i metaldetector); la basilica di  San Pietro, ma anche quelle di San Paolo e di San Giovanni; gli aeroporti di Fiumicino e di Ciampino; la stazione Termini e il porto di Civitavecchia. Al contrario, secondo un esperto di antiterrorismo che ha rilasciato una dichiarazione al Giornale: «Il sud è paradossalmente meno esposto: dove c’è qualcuno che sorveglia o addirittura gestisce il territorio, mafia e malavita, le infiltrazioni sono molto più difficili, a meno di alleanze per ora escluse se non impossibili».

La dichiarazione si presenta, però, un po’ in contraddizione rispetto alla notizia divulgata appena ieri da un comunicato dei servizi segreti italiani, nel quale la moschea di Sellia Marina nel catanzarese, zona ad alta densità mafiosa, potrebbe rappresentare un effettivo nucleo di idee terroristiche. La mafia se in questo specifico caso, secondo l’esperto di terrorismo, ha svolto una funzione protettiva verso le terre che la accolgono, in altri casi non ha fatto altro che mettere a rischio la vita di tutti i cittadini che abitano le sue terre con le sue sparatorie, le sue estorsioni e le sue faide. Inoltre, il ruolo della mafia in tale contesto, se pur di effetto intimidatorio in ambito terroristico, non ha permesso per anni al sud di svilupparsi come le città multietniche e multiculturali presenti nel nord Italia. Al sud esistono sì meno casi di mini criminalità rispetto al nord del nostro paese e meno possibilità di attentati, ma è vero anche che la libertà di espressione religiosa e politica è latente a causa di questa terribile piaga che lo attanaglia.

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