Messina, botta e risposta fra Pd ed Amministrazione: i democratici vogliono ricorrere alla sfiducia e Le Donne ironizza

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Il conflitto all’arma bianca fra Partito Democratico e Giunta Accorinti registra un nuovo atto. Sabato l’area dem ha lanciato la sfida all’Amministrazione cittadina: ventilando una possibile mozione di sfiducia, gli eletti in Consiglio hanno dettato l’agenda delle priorità.

Giuseppe Santalco, in tal ambito, ha posto l’accento sulla necessità di approvare il Piano triennale di prevenzione della corruzione, nel rispetto delle direttive stabilite su scala nazionale dall’Autorità Garante, rappresentata oggi da Raffaele Cantone. “L’amministrazione Accorinti in campagna elettorale sbandierava legalità e trasparenza. A distanza di mesi dalle nostre sollecitazioni regna ancora il silenzio” ha incalzato il capogruppo Paolo David.

Proprio sulla trasparenza Emilia Barrile, presidente del consesso civico, ha bacchettato l’Amministrazione, diffidandola dal dare beni immobili di proprietà comunale ad associazioni terze senza regolare selezione pubblica. Il riferimento, non tanto velato, era relativo ai rumors circolati sul destino della succursale IMIG, voci di corridoio – per l’appunto – mai confermate da esponenti della squadra di governo.

Stesso registro ha adottato Simona Contestabile, concentrandosi però sulla situazione del Teatro Vittorio Emanuele e sull’ascesa di un sovrintendente, Antonino Saija, sulla carta incompatibile. Qui l’accusa è circostanziata: fra il 2013 ed il 2014 il curriculum del numero uno dell’Ente sarebbe cambiato in maniera anomala. Il Pd mette in discussione tanto la collaborazione di Saija col Teatro Regio di Parma quanto la sue prestazioni col Teatro Goldoni di Livorno.

La Giunta, lungi dall’assumere un tono mansueto, ha reagito all’offensiva attraverso l’ironia del segretario generale del Comune. Antonio Le Donne ha infatti ribadito: “il Piano anticorruzione si fa con i fatti e non con la carta, noi lo abbiamo già dimostrato informando in determinati casi gli organi inquirenti su vicende amministrative poco chiare e mi sembra che ci siano già delle risultanze investigative“. Nondimeno lo stesso Le Donne ha precisato che, al termine del lavoro redatto dai dirigenti di Palazzo Zanca, il Piano sarà regolarmente esitato, per poi essere sottoposto all’attenzione del Consiglio.

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