Messina, contratti di autonoleggio: il monito della Uci-Uniconsum

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Nei contratti di autonoleggio si nasconde una insidia, una clausola non perfettamente chiara, che consente alla società noleggiatrice dell’autovettura di nascondersi dietro un avverbio per poter praticare, senza alcuna specifica, un addebito improprio al cliente”. Mette tutti in guardia Antonio Russo, segretario generale dell’Uci-Uniconsum di Messina: “Si tratta di quegli addebiti che i noleggianti di autovetture si trovano  nelle proprie carte di credito allorquando viene loro elevata una multa per infrazione al codice della strada” spiega in una nota diramata agli organi d’informazione.

Com’è noto – prosegue Russo – la società, dopo aver ricevuto notifica di una sanzione da parte dell’organo di Polizia  rilevante, comunica al medesimo i dati e i recapiti della persona a cui la autovettura era noleggiata. Per tali adempimenti la società noleggiatrice si fa pagare una cifra imputandone la causale a ‘spese amministrative’, che variano da società a società da un minimo di 31 a 41 euro”. Ed è qui che a giudizio del segretario casca l’asino: “Il recupero non è ancorato ad alcun parametro. Il suo abuso viene codificato in norma da un avverbio la cui approssimazione è prossima all’arbitrio: ‘recupereremo i costi sostenuti, mediante un ragionevole addebito amministrativa’. Una norma contrattuale deve ispirarsi alla regola generale sulla trasparenza – ammonisce in conclusione – e la quantificazione delle eventuali ‘spese amministrative’ deve essere specificatamente prevista, pena l’annullamento della norma medesima. Dalla misura minima a quella massima corrono 10 euro. Non sono molti,  ma una irregolarità benché minima non ha ragione di essere impunemente posta in essere”.

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