“Com’è noto – prosegue Russo – la società, dopo aver ricevuto notifica di una sanzione da parte dell’organo di Polizia rilevante, comunica al medesimo i dati e i recapiti della persona a cui la autovettura era noleggiata. Per tali adempimenti la società noleggiatrice si fa pagare una cifra imputandone la causale a ‘spese amministrative’, che variano da società a società da un minimo di 31 a 41 euro”. Ed è qui che a giudizio del segretario casca l’asino: “Il recupero non è ancorato ad alcun parametro. Il suo abuso viene codificato in norma da un avverbio la cui approssimazione è prossima all’arbitrio: ‘recupereremo i costi sostenuti, mediante un ragionevole addebito amministrativa’. Una norma contrattuale deve ispirarsi alla regola generale sulla trasparenza – ammonisce in conclusione – e la quantificazione delle eventuali ‘spese amministrative’ deve essere specificatamente prevista, pena l’annullamento della norma medesima. Dalla misura minima a quella massima corrono 10 euro. Non sono molti, ma una irregolarità benché minima non ha ragione di essere impunemente posta in essere”.
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