E’ servita una lettera ufficiale dell’assessore regionale Borsellino per convincere Michele Vullo – direttore generale del Papardo – a ritirare sia la delibera sulla consulenza di Vincenzo Ciacio, ex 007 condannato per corruzione, sia la delibera d’affidamento alla Delitte & Touche della revisione del bilancio 2013.
Una lettera piccata, nella quale l’esponente della Giunta Crocetta ha fatto presente tutta una serie di rilievi. Su Ciacio, in particolare, evidenziando come fosse inconsueto “che una pubblica amministrazione deliberi su iniziativa di un soggetto estraneo alla stessa“, la Borsellino ha sottolineato la “palese violazione dell’obbligo di motivazione dei provvedimenti amministrativi” riscontrata nella delibera di nomina. Ribadendone quindi l’illegittimità, aggravata dai mancati controlli sul profilo personale del soggetto individuato, l’Assessore ha poi affrontato la seconda vicenda, limitandosi a manifestare perplessità per le misure adottate. Materiale sufficiente per indurre il dg a più miti consigli…
