Le sanzioni prevedano, peraltro, a fronte di un’eventuale impossibilità da parte del commerciante di regolarizzare la propria posizione con Palazzo Zanca, il ritiro della licenza: anche questo aspetto non ha precedenti in altre realtà urbane. “Se si continua su questo solco – dice a margine dell`incontro Carmelo Picciotto – gli esercenti non possono far altro che licenziare, considerando anche il fatto che, in un periodo di crisi economica, non è pensabile l’ipotesi di aumentare i prezzi al consumo. Peraltro i vessati – continua il numero uno di Confcommercio – sono quelli che hanno sempre pagato, cioè coloro che usufruiscono di concessioni permanenti. Nella altre città, invece, chi ottiene la concessione dell’occupazione del suolo pubblico non in via provvisoria, può usufruire, al contrario, di uno sgravio notevole sul canone di concessione. C’è molta preoccupazione da parte dei commercianti. Una preoccupazione – conclude Carmelo Picciotto – su cui aleggia lo spettro di una forte ricaduta sul fronte occupazionale. In un contesto come il nostro, se non sono i commercianti a creare i presupposti per offrire sbocchi lavorativi, non si capisce dove la gente debba andare a cercare lavoro. Bisogna fare i conti con la realtà, in modo pragmatico: in una città che vive di commercio, è auspicabile che le istituzioni creino le condizioni per supportare gli esercenti il più possibile».
Messina, regolamento Cosap: la preoccupazione dei commercianti. Picciotto: rischio licenziamenti
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