Messina, sbarco di Santo Stefano: il sindacato della polizia muove critiche alla macchina dell’accoglienza

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Lo sbarco di 866 migranti sul molo Colapesce alle prime luci di Santo Stefano torna alla ribalta nella cronaca cittadina. Il Silp, il Sindacato lavoratori polizia della Cgil, ha infatti diffuso una nota sugli eventi che abbiamo raccontato.

Contrariamente agli auspici maturati a seguito degli sbarchi precedenti, la sigla denuncia una scarsa capacità organizzativa nei soccorsi. Ricordando quella mattinata di pioggia, il sindacato evidenzia come fosse impresa ardua, se non impossibile, fotosegnalare i migranti e riportare il rispettivo stato di salute sui moduli senza alcun riparo: “se a tutto ciò si aggiunge il mancato reperimento di un numero sufficiente di pullman che consentisse in tempi rapidi l’invio di gruppi di migranti da Messina verso le destinazioni prefissate nel centro e nord Italia, nonché nei due centri esistenti a Messina, le cose si complicano ulteriormente. Bene ha fatto il Questore – afferma il segretario generale provinciale Salvatore Vinci –, in una situazione del genere, a disporre che i migranti lasciassero più rapidamente possibile quei luoghi senza che venissero effettuate le operazioni che normalmente vengono eseguite in simili casi ma, nonostante ciò, le predette attività si sono prolungate fino a tarda ora, senza la possibilità per gli operatori di consumare un pasto decente e quindi consentire loro un minimo di riposo per il recupero psicofisico”.

Manifestando disagio, si rinnova così l’invito a rendere efficiente la macchina dell’accoglienza: “Ribadiamo pertanto con la presente, che vengano finalmente colmati i vuoti organizzativi emersi durante le attività di sbarco, avendo il coraggio, in caso contrario di opporsi a chi le pianifica. Lo stesso dicasi per i centri di prima accoglienza del Palanebiolo e Gasparro i quali prima del loro utilizzo avrebbero dovuto possedere tutti i requisiti e le certificazioni conformi alle leggi in vigore”.

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