Processo “Medusa”: totalmente assolti quattro imputati
Per quanto riguarda la sentenza d’Appello del processo, ecco quanto deciso: al capo storico Francesco Giampà, in galera da tempo per omicidio, è stata confermata la pena a 12 anni di reclusione per associazione mafiosa. A suo figlio Giuseppe la pena è stata ridotta a 5 anni e 4 mesi. Confermata invece la pena a 3 anni e 2 mesi alla moglie del giovane boss, Franca Meliadò. Gli altri Giampà condannati sono: le figlie di Francesco “il Professore” Rosa (4 anni e 8 mesi) e Vanessa (3 anni e 4 mesi), la moglie Pasqualina Bonaddio e la sorella Giuseppina Giampà (4 anni e 4 mesi ciascuno). Condannato anche il genero del boss, Vincenzo Bonaddio, ad 11 anni e 8 mesi, che ha sposato Giuseppina Giampà. Tanti i Giampà condannati anche in appello: Pasquale “Millelire” a 12 anni, Vincenzo (classe ‘70) a 7 anni e mezzo, per Vincenzo “Camacio” 7 anni e 8 mesi, Domenico Giampà 8 anni, Saverio e Davide Giampà a 6 anni e 4 mesi ciascuno. Condanne anche per i Notarianni imparentati con i Giampà: 13 anni e 8 mesi ad Aldo, 12 anni per Aurelio, a Giovanni 9 anni e 4 mesi, 10 anni a Luigi (classe ‘74), e 5 anni all’omonimo (classe ‘92). Per Antonio Notarianni 8 anni e 10 mesi, ed 8 anni a Rosario. A Vincenzo Arcieri, boss di Bella insieme ai parenti Cappello, confermata la pena di primo grado a 9 anni e 4 mesi. Gli altri condannati sono Maurizio Molinaro con 8 anni, i fratelli Pasquale e Giuseppe Catroppa (per il primo 6 anni e 4 mesi, per l’altro un anno in meno), Domenico Chirico (classe ‘82) 9 anni e 4 mesi, Alessandro Torcasio 6 anni, Antonio Voci 8 anni e 8 mesi, Luca Piraina 2 anni e 8 mesi, a Claudio Paola 7 anni. Ad Umberto Egidio Muraca ridotta la pena da 6 anni a un anno e mezzo. Condanna minore anche per il brigadiere dei Carabinieri Roberto Gidari (da 6 anni ad un anno e 2 mesi), assolto dall’accusa di associazione mafiosa, ma a cui è stato confermato il reato di rivelazioni di segreto istruttorio. Secondo l’accusa Gidari, difeso dai legali Francesco Gambardella e Francesco Pagliuso, era la “talpa” della cosca tra i Carabinieri. Angelo Paradiso, invece, assistito dall’avvocato Antonio Larussa, è stato completamente assolto. Scagionati anche Domenico Chirico (classe ‘77) e Giuseppe Cappello “Cutilicchio” condannato in primo grado a 8 anni e 8 mesi. A difenderlo l’avvocato Pagliuso. Assolto, infine, Nino Cerra, che avrebbe dovuto scontare oltre 6 anni.