Oggi, a 70anni dalla chiusura di Auschwitz: ricordiamo il passato per un futuro migliore [FOTO]

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Siamo la nostra storia, ma da essa possiamo imparare per non fare li stessi errori

Action Press

Tutti quelli che dimenticano il loro passato sono condannati a riviverlo”. Primo Levi scrive questa frase circa settant’anni fa, ma essa appare più attale che mai. Oggi, infatti, a 70 anni dalla chiusura del campo di concentramento di  Auschwitz, c’è un bisogno prorompente di non dimenticare, c’è bisogno di avere “il ricordo” per non commettere lo stesso errore. Ricordiamo e se non siamo abbastanza vecchi per farlo, facciamo che siano gli altri il nostro ricordo. Facciamo in modo che i nostri nonni, i nostri anziani, che rappresentano il nostro patrimonio culturale e storico, ci raccontino come era ai “vecchi tempi”. Facciamo in modo che gli errori commessi da loro non vadano ricommessi e che gli atti eroici abbiano il giusto rilievo. Oggi, ricordiamo tutte le Anna Frank, mai divenute famose, tutti i partigiani che non hanno mai conosciuto la gloria, e dimentichiamo, ma soprattutto smentiamo le voci di quelli che vedono come idoli coloro che sono stati solo dei pazzi capi di stato omicidi.

A pochi giorni dagli attentati terroristici di Parigi, dal colpo di Stato in Yemen, dagli attentati in Ucraina,dalla guerra mai finita in Siria ed a Gaza, c’è bisogno di fare ciò. Sembra che la nostra storia non ci abbia insegnato nulla, sembra che non sappiamo che quello che la guerra genera è solo altro odio e altra morte e sembra oggi più che in tutto il resto dell’anno che non ricordiamo le atrocità dei lager e le sofferenze degli ebrei.

Sfruttiamo la nostra libertà di espressione, parliamo, dialoghiamo e ricordiamo. Per fare in modo che tutte le milioni di persone morte durante l’olocausto non siano morte in vano.

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