Omicidio Fava. Grasso: “Per Cosa nostra era divenuto un nemico da silenziare”

StrettoWeb

“Cosa nostra teme l’informazione libera e chiunque possa interferire nei suoi affari, così Fava era divenuto un nemico da silenziare, ‘un fituso’ che non meritava altro che la morte”.

Ecco le dichiarazioni, riportate dall’agenzia di stampa Ansa, del Presidente del Senato Pietro Grasso, che ricorda Pippo Fava, il giornalista ucciso 31 anni fa a Catania.

“Il suo coraggio – continua a riportare l’Ansa – il suo rigore etico e professionale, la sua insopprimibile esigenza di raccontare la verità lo avevano portato a rivelare gli intrecci tra mafia, politica e affari”.

Condividi