Papa Francesco contro Charlie Hebdo: “non si deride la fede altrui”

StrettoWeb

Il pontefice dice sì alla libertà di espressione però sempre ricordando la dignità di ogni religione

papaNon si uccide in nome di Dio, ma non si deridono le fedi perché la liberta’ d’espressione ha dei limiti. L’ombra degli attentati al settimanale satirico Charlie Hebdo si estende sul viaggio che Papa Francesco sta compiendo in Asia. Jorge Mario Bergoglio ha lasciato lo Sri Lanka ed e’ giunto nelle Filippine, oggi, nella seconda e ultima tappa di un viaggio che, iniziato lunedi’ scorso, si concludera’ lunedi’ prossimo. Il volo di sei ore da Colombo a Manila ha occupato quasi tutta la giornata, priva pertanto di discorsi e appuntamenti pubblici. Sul velivolo della linea Sri Lankean, pero’, il Pontefice argentino ha incontrato i giornalisti. Inevitabile la domanda di un cronista francese su liberta’ religiosa e liberta’ di espressione, alla quale lo stesso Pontefice ha voluto rispondere senza reticenze: “Parliamo di Parigi”. “Ognuno ha il diritto di praticare la propria religione senza offendere, liberamente e cosi’ vogliamo fare tutti. Secondo: non si puo’ offendere o fare la guerra, uccidere in nome della propria religione, in nome di Dio”, ha detto il Papa, che sugli attentati della scorsa settimana si e’ gia’ espresso, ma non ancora pubblicamente. “A noi – ha detto Bergoglio a quanto riferito dal sito Vatican Insider – cio’ che succede adesso ci stupisce, ma pensiamo alla nostra storia, quante guerre di religione abbiamo avuto! Pensiamo alla notte di San Bartolomeo! (la strage degli ugonotti, ndr). Come si capisce, anche noi siamo stati peccatori su questo, ma non si puo’ uccidere in nome di Dio, questa e’ una aberrazione”. Ad ogni modo, liberta’ d’espressione si’, “ma senza offendere, perché e’ vero che non si puo’ reagire violentemente, ma se il dottor Gasbarri (Alberto Gasbarri, organizzatore dei voli papali, ndr.), che e’ un amico, dice una parolaccia contro mia mamma, gli spetta un pugno. Non si puo’ provocare, non si puo’ insultare la fede degli altri”, mentre “tanta gente che sparla, prende in giro, si prende gioco della religione degli altri. Questi provocano e puo’ accadere quello che accadrebbe al dottor Gasbarri se dicesse qualcosa contro mia mamma. C’e’ un limite, ogni religione ha dignita’, ogni religione che rispetti la vita umana, la persona umana, io non posso prenderla in giro”. Si e’ trattato, ha detto il papa, di un “esempio del limite” per dire che “nella liberta’ di espressione ci sono limiti”. Svariati i temi affrontati dal Papa nei 45 minuti di colloquio con i cronisti di diverse nazionalita’.

copertina-charlie-hebdo-6I kamikaze, ha detto il Papa, hanno uno “squilibrio umano” e i bambini che le cronache di questi giorni mostrano coinvolti nei suicidi-stragi sono solo usati come “schiavi”. E’ possibile, ma non confermato, che esponenti di diverse religioni si incontrino ad Assisi contro il terrorismo. Bergoglio ha detto di non essere preoccupato per attentati contro la sua persona (“Ho una buona dose di incoscienza”), ma contro i fedeli che vanno a trovarlo. Entro giugno-luglio dovrebbe uscire la sua annunciata enciclica ecologica, ha detto il Papa, che e’ rimasto “deluso” dal vertice internazionale del Peru’ e spera che a quello prossimo di Parigi i politici avrenno piu’ “coraggio”. Accolto alle 17.45 (le 10.45 in Italia) da due milioni di persone lungo le strade di Manila (stime degli organizzatori riferite dal portavoce vaticano, padre Federico Lombardi), Francesco e’ il terzo Papa a visitare l’unico paese asiatico (oltre a Timor Est) a maggioranza cattolica. E’ pero’ la quarta volta che un Pontefice visita l’arcipelago: il primo fu Paolo VI, 45 anni fa, seguito poi da Giovanni Paolo II nel 1981 e nel 1995. Domani la cerimonia di benvenuto al palazzo presidenziale alle 9.15 (2.15 di notte in Italia), l’incontro con il corpo diplomatico alle 10.15 (3.15), la messa con vescovi e clero alle 11.15 (4.15) e a chiusura di giornata l’atteso appuntamento con le famiglie Filippine alle 17.30 (10.30). Il giorno dopo, sabato, gli incontri a Tacloban, quasi interamente devastata dal tifone Yolanda nel novembre 2013 che in tutto ha causato oltre 6 mila morti. Il Papa incontrera’ i superstiti e inaugurera’ un centro costruito con il contributo di “Cor Unum”. Domenica l’incontro con i giovani e una mega-messa che, secondo i giornali locali, potrebbe vedere radunati sei milioni di fedeli. Il viaggio appena iniziato nelle Filippine, sara’ focalizzato sui “poveri”. Francesco per questa visita ha voluto costi ridottissimi e si svolge quindi all’insegna della sobrieta’, perché tutto cio’ che verra’ risparmiato possa andare a chi ha bisogno. Ha voluto che il viaggio non comportasse sprechi e lusso, e “tutti i soldi risparmiati per la visita papale, andranno in beneficenza”, ha raccontato alla Radio vaticana il cardinale Luis Antonio Tagle, arcivescovo di Manila, che il Papa ha abbracciato calorosamente oggi all’aeroporto.

Condividi