Un Lillo Foti raggiante ed entusiasta ha presentato al Centro Sportivo Sant’Agata i due nuovi acquisti della Reggina, il portiere Emanuele Belardi e il difensore Bruno Cirillo, entrambi 37 anni, entrambi prodotti del vivaio amaranto lanciati nel mondo del calcio più di 20 anni fa. Una conferenza stampa emozionante, da brividi, da lacrime con il ricordo di tanti aneddoti che hanno lasciato spazio più che altro alla nostalgia del passato, ma anche tanti buoni propositi per il futuro.
Queste le parole dei protagonisti:
Il Presidente Lillo Foti: “il 2015 non poteva iniziare meglio, con un’immagine di quelle vere, che ti fanno tornare il sorriso anche in una giornata così fredda. E’ l’immagine di due uomini veri, di chi ha ancora dentro dei valori, di chi ancora crede nelle proprie capacità, di chi ha forza, coraggio e in un momento in cui oggi tutti quanti abbiamo perso forza e coraggio e pensiamo che invece lo debbano avere gli altri; nel caso di Bruno Cirillo e di Emanuele Belardi io sinceramente gli riconosco questa forza, questo coraggio, questi valori che mi sono sempre appartenuti, che forse qualche volta non sono stati riconosciuti o poco identificati. Il mio cuore è un cuore oggi pieno di gioia, è il cuore di un uomo che ha sempre creduto in queste cose e oggi avere l’opportunità che altri soggetti vivano questo stesso tipo di realtà, non fa altro che darmi ancora maggiore forza per cercare di raggiungere l’unico obiettivo che ho in questo momento, che è quello di tenere in piedi la Reggina Calcio. Capisco le difficoltà di qualcuno a intendere e a volere, perchè non tutti viviamo al vita alla stessa maniera, però sono gli esempi di persone come Bruno Cirillo e come Emanuele Belardi che ti danno la possibilità di poterci credere e di sorridere. Qualcuno di voi non sorride, ma io grazie a Dio sorrido e spero che il mio sorriso possa contagiare e dare forza anche a voi, ve lo auguro con tutto il cuore. Sono felice, la Reggina è felice: oggi è una giornata importante. Abbiamo sottoscritto stamattina i contratti che legano questi due calciatori, che prima di tutto sono degli uomini, venuti a Reggio sfidando qualsiasi interesse personale e a loro rivolgo un grazie di cuore perchè in questo tavolo siamo tre e abbiamo un solo obiettivo, sperando di diventare sempre di più, quello di salvare la Reggina, di dargli ancora quella dignità e quel decoro che forse anche per errori miei, di cui chiedo scusa, si sono un po’ nascosti. La volontà è questa, siamo qui per questo, adesso lascio la parola a loro che sono i protagonisti di oggi ribadendo che la Reggina ancora ci crede e vuole trasmettere fiducia. Mi auguro che i tanti reggini a cui io credo che questa società in 28 anni abbia dato grandissime gratificazioni, adesso si stringano attorno a questa squadra già domani sera, dandogli la loro componente di voglia ed entusiasmo per creare ancora quel “Forza Reggina” che ci ha accompagnato in tutti questi anni facendoci vivere grandissime emozioni, emozioni come quelle vissute da Belardi e Cirillo che sono tornati a vestire questa maglia gloriosa che ha dei valori, che ha sacrifici, sudore e tanto impegno. Mi auguro che questo sia ancora vivo in tutti noi. Vi sarei anche grato se anche da parte vostra ci sia un atto di fiducia e sostegno nei confronti di questa società che credo che in tutta sincerità abbia permesso a tutti voi di gioire e di essere orgogliosi di essere amaranto, lasciando da parte gli interessi personali che ognuno può avere. Per Belardi e Cirillo abbiamo già attivato tutte le procedure di tesseramento dopo la firma dei rispettivi contratti nella mattinata odierna; crediamo che già per giorno 10, nella trasferta di Caserta, possano essere disponibili per il tecnico che poi deciderà in base alle condizioni fisiche. Ho chiamato Emanuele una settimana fa, ho avuto la sua disponibilità e l’indicazione del coinvolgimento di Bruno. E’ stato un triangolo a tre, Cirillo, Belardi, Foti, e da lì si sono creati i presupposti che hanno portato al loro ritorno e oggi alla firma dei contratti. Adesso la squadra va completata, supportata e sostenuta. Da parte mia c’è tutto l’impegno, mi confronto ogni giorno e l’aver coinvolto due pezzi di storia come Emanuele e Bruno è un’altra assunzione di responsabilità nei loro confronti. Ci saranno altre operazioni, che stanno avvenendo in queste ore, speriamo nel giro di una decina di giorni massimo di avere un organico senza trascurare quello che già c’è perchè anche domani sera andranno in campo, mi auguro con maggiore forza perchè stamattina la presenza di Bruno ed Emanuele abbia già suscitato qualcosa di attenzione da parte di tutti. Loro sono due testimoni di grande professionalità nati in questi campi, poi hanno attraversato grandi realtà italiane e straniere, quindi stiamo parlando sicuramente di due professionisti che possono trasferire con la loro attestazione quotidiana, anche un esempio (cosa che prima non c’è stata) nei confronti dei giovani che sono in gran parte presenti nello spogliatoio, e che avevano bisogno di un esempio di questo genere per dargli maggiore forza. A questo si aggiungeranno anche altri professionisti, altri tasselli per dare alla Reggina quel risultato che merita e che a tutti i costi dobbiamo conquistare. Oggi grazie a Bruno ed Emanuele non mi sento più solo e spero che questo entusiasmo possa contagiare al più presto tutti“.
Emanuele Belardi: “ormai è la terza volta che torno a Reggio, non vi nego che sono molto emozionato. Non è l’approdo in una squadra, ma è l’approdo nella mia squadra del cuore, la squadra che lo è sempre stato e sempre lo sarà. Potrei ricordare mille cose, Reggio per me non è stata solo gioia ma anche sacrificio e sofferenza, però mi ha fatto diventare uomo. In questo momento di grande difficoltà non potevo girare le spalle e far finta di niente. Da lontano ho sofferto, vedere la Reggina in questa situazione mi ha fatto molto male e mi fa male. Sono qui non per fare il salvatore della patria, ma per dare una mano, per far capire cos’è questa maglia, cos’è Reggio Calabria perchè noi siamo tutti reggini, voi di nascita e noi di adozione. Noi ci crediamo: è difficile, è dura però a Reggio non è mai stato semplice nulla. E’ un’altra battaglia da superare tutti insieme. Spero in un grande aiuto da parte vostra e dei tifosi, e anche della società che ci dovrà stare vicina più di quanto non lo è già stata in passato. Tutti insieme ce la possiamo fare, altrimenti non sarei qui per quest’ennesima sfida. Sicuramente per me sarà l’ultima perchè a giugno smetterò di giocare, ma se ci riusciremo sarà la sfida più bella della mia vita. Sarà dura, ma c’è una ricetta importante oltre al lavoro: bisogna ricompattare tutto, a partire dallo spogliatoio, e servono i risultati. L’ambiente è fondamentale. Stamattina l’allenamento era alle 11, prima alle 11 meno un minuto erano tutti nello spogliatoio: c’è paura di andare in campo, manca la gioia di avere il pallone tra i piedi. Serve la fortuna di fare subito uno o due risultati positivi e ritrovare entusiasmo. Io e Bruno ci siamo sempre allenati, abbiamo fatto questo mini torneo di 4 mesi in India, siamo tornati in Italia il 15 dicembre quindi poca pausa. Viviamo un momento generale molto difficile per la nostra società. Ci piace fare le cose facili. Ognuno quando ha problemi preferisce scappare e cambiare: cambia lavoro, cambia fidanzata, cambia moglie, cambia tutto. Nel calcio vuole cambiare squadra. Invece non bisogna fare così: davanti alle difficoltà non bisogna scappare, bisogna affrontare i problemi e uscire vincenti. La Reggina non è squadra da Lega Pro, è questo che tutti devono capire. Questa è una maglia gloriosa. Io e Bruno siamo arrivati alla Reggina a 13 anni: abitavamo in 10 in un appartamento a Gebbione, andavamo a scuola al Piria a piedi o se trovavamo un passaggio. C’era Perrotta, Peccarisi, tutta gente che poi ha fatto carriera, perchè la società ci ha dato le condizioni di realizzare i nostri obiettivi. La squadra lottava per salvarsi in C1, ci riuscì con Geretto all’ultima giornata. La società ci ha aiutato a coronare un nostro sogno: diventare giocatori di calcio. E anche per questo oggi siamo qui. Erano tempi diversi, una generazione diversa. “.
Bruno Cirillo: “anche io sono molto emozionato, rimettere piede in tutto questo mi ha fatto tanto effetto. Io ed Emanuele siamo qui perchè, anche se magari non si vede, questa maglia ce l’abbiamo stampata addosso. Mettiamo tutto da parte: noi, voi e i tifosi in questi 4 mesi dobbiamo essere un’unica grande famiglia. Il Granillo deve tornare ad essere quello di una volta. Abbiamo bisogno di tutti, noi ce la metteremo tutta e siamo qui anche a chiedere il vostro appoggio, perchè dobbiamo essere tutti positivi, a partire dai tifosi, per andare avanti tutti insieme in un’unica squadra. Inizieremo a lavorare subito duro e daremo sempre il massimo. Siamo qui per far capire a tutti e a chi non l’ha capito, cosa significa indossare questa maglia. Io sono qui perchè ci credo e perchè so bene cosa significa questa maglia, altrimenti non avrei messo piede a Reggio. Qualcuno ha detto che siamo due pazzi: è vero, siamo due pazzi di amore per questa squadra“.
Foto di Giuseppe Rotta e Antonino Sergi: