Caro Presidente,
innanzi tutto desidero ringraziarLa per tutti gli anni di serie A della Reggina, che mi hanno dato la possibilità di assistere a partite entusiasmanti e di ammirare dal vivo tanti campioni, che prima di allora avevo visto solo in televisione.
E desidero ringraziarLa anche perché la serie A è stata indiscutibilmente un eccellente spot per la nostra città e per tutta la Calabria ed ha acceso ed alimentato in quegli anni, in noi tutti e nei tantissimi altri reggini e calabresi che vivono lontano da Reggio e dalla Calabria e dall’Italia, una volta tanto, l’orgoglio di appartenenza a questa terra.
Lei ha inoltre dimostrato che si possono ottenere buoni risultati anche senza dovere per forza fare spese pazze (anche se non tutti i Suoi interlocutori, dopo l’esperienza fatta, abbiano in seguito fatto a gara per avere rapporti con Lei).
E ritengo che rappresentino un altro punto a Suo favore le doti straordinarie, che ha messo in evidenza negli anni, in quanto a conoscenza del mondo del calcio e capacità di sapersi adeguare a quelle regole, non scritte, ma di fatto in vigore, che hanno contribuito, più di una volta, a risolvere qualche problema nelle ultime giornate di campionato.
Le racconto un aneddoto risalente ad una sera d’estate di una decina di anni fa: mi trovavo da Cesare con un conoscente modenese, per un gelato. C’era la solita fila. Poi è entrato Lei che, scavalcando la fila (ma non è questo il problema), ha preso il suo gelato, evitando attentamente di incrociare lo sguardo dei presenti i quali, adeguandosi prontamente, le hanno dimostrato altrettanta indifferenza.
A parere del mio amico, come anche secondo me, Lei non meritava quell’indifferenza, probabile frutto della Sua scarsa capacità comunicativa, ma anche della spiccata propensione alla critica, nella nostra città, nei confronti di chiunque faccia qualcosa che gli altri non sono riusciti a fare.
Da qualche anno a questa parte il vento è purtroppo cambiato. I risultati sono venuti a mancare. Le partite cui abbiamo assistito sono state sempre più, a dir poco, penose. I santi in paradiso pare ci abbiano abbandonato; alcuni di essi sono addirittura caduti all’inferno.
La Reggina è patrimonio di tutti (lo ha detto più volte anche Lei), esattamente come la città è patrimonio di tutti. Nessuno può volere il male della squadra, né della città, anche se gli è antipatico il presidente della squadra o il sindaco della città.
Ma se queste asserzioni sono vere è anche vero che i tifosi, così come i cittadini, hanno il diritto di esprimere il proprio punto di vista ed anche di criticare chi, avendone la responsabilità, non sa o non riesce più a salvaguardare il patrimonio comune, se patrimonio comune è, come Lei ha sempre asserito.
Nel corso di varie conferenze stampa Lei si è lamentato dei giudizi superficiali e poco corretti di certa gente.
In quelle circostanza, caro Presidente, mi ha ricordato il nostro ex premier, ex cavaliere, ex senatore ed oggi assistente sociale part-time, secondo il quale la crisi economica era colpa dei giornalisti e dei menagrami vari, colpevoli di voler screditare l’Italia.
Ma, più di tutto, mi ha colpito la frase “siamo stati lasciati soli”: infatti non mi ero mai accorto che Lei fosse invece in tanti.
Lei non è stato mai un grande comunicatore; lo sanno tutti. E la cosa ci può anche stare.
Ma non mi pare nemmeno che Lei si sia mai minimamente preoccupato che la gente sapesse come stanno effettivamente le cose, atteso che, come Lei ha detto più volte, sarebbero i tifosi i veri proprietari della squadra. E ciò ci sta invece un po’ meno.
Alte volte mi è sembratoci raccontasse storie adatte ai bambini dell’asilo: con la differenza che Babbo Natale, Biancaneve e il principe azzurro venivano sostituiti da improbabili investitori americani prima, australiani poi.
Oggi mi pare proprio che lei sia effettivamente solo, come spesso lamenta. In verità non credo però Lei abbia mai fatto molto per evitarlo.
Si dice infine che Cosentino (proprietario della GICOS), prima di acquistare il Catanzaro, le avesse offerto 9 milioni di euro per la Reggina.
Se così è stato, per i tifosi e per Lei, resta il rammarico che se avesse accettato quell’offerta forse adesso non saremmo a questo punto. Di certo i tifosi, quanto meno (ma non è detto), se la prenderebbero adesso con qualcun altro. E lei avrebbe fatto un ottimo affare.
Comunque La ringrazio sinceramente per i bellissimi anni della serie A; ed anche per quelli precedenti .
Ma La prego, ci risparmi le prediche e le favole. L’ intelligenza di tanti potrebbe offendersi.
Kirieleyson