Reggina, la rinascita di Simone Masini: dal flop con Cozza al top da esterno con Alberti

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L’arrivo in panchina di mister Alberti ha portato evidenti benefici alla Reggina che nell’ultimo incontro contro la Paganese ha ottenuto il terzo risultato utile nelle prime tre partite del 2015 dopo ben 7 sconfitte consecutive a fine 2014. Durante la pausa natalizia, la società del Presidente Foti ha deciso di mettere fuori rosa alcuni giocatori che inizialmente per qualità tecniche potevano sembrare un lusso per la categoria come Rizzo e Dall’Oglio ma che con il tempo si sono rivelati inadeguati dimostrando poco attaccamento alla maglia; si è deciso di puntare su giovani di belle speranze che hanno sopperito all’inesperienza con una grande voglia e con la qualità che ci si aspettava dai più esperti. I risultati sono stati subito importanti: successo contro il Martina e pareggi sul difficile campo della Casertana in dieci uomini per gran parte dell’incontro e per ultimo con la Paganese.

Mister Alberti ha dimostrato intelligenza tattica schierando i propri giocatori nei ruoli più consoni alle proprie caratteristiche: il calciatore  che ha avuto maggiori risultati è sicuramente Simone Masini, rinato rispetto alle deludenti prestazioni del girone d’andata. L’attaccante è stato richiesto espressamente da Francesco Cozza: l’allenatore ha potuto ammirare le sue vere qualità nell’esperienza dell’attaccante a Catanzaro quando lo stesso Cozza allenava i giallorossi in Seconda Divisione di Lega Pro. Dopo le esperienze con Pisa, Lucchese, Ascoli, Lanciano e Monza, la definitiva consacrazione per la punta è arrivata proprio a Catanzaro, dove l’attaccante ha disputato una stagione strepitosa realizzando ben 21 gol nella prima stagione e confermandosi anche in quella successiva.

Poi l’arrivo a Reggio Calabria con grande entusiasmo e con voglia di fare bene. Ma le prime partite non sono incoraggianti per lui, Cozza nel suo 4-3-3 lo schiera come punta centrale e ben presto Masini dimostra di non essere un goleador; per l’attaccante pochi palloni giocabili, in squadra mancano gli esterni in grado di mettere in area dei cross giocabili e di questo ovviamente Masini ne risente, ma paga anche moltissimi errori personali davanti alla porta, e viene additato come principale responsabile dei mancati risultati in un periodo in cui la squadra produceva tanto gioco ma non riusciva a finalizzarlo per gli errori delle punte, e soprattutto di Masini, che in effetti più volte ha letteralmente divorato gol clamorosi che sembravano già fatti.

Ora l’arrivo di Alberti e nuova vita calcistica per Masini. L’allenatore lo schiera come esterno offensivo e i risultati sono subito tangibili: l’attaccante – che ha disputato da titolare entrambe le ultime due partite contro Casertana e Paganese in una posizione per lui inedita, da esterno di centrocampo – è rinato, si sacrifica anche in fase difensiva ed è pericoloso anche in fase di conclusione. Solo uno strepitoso Marruocco nell’ultimo incontro con la Paganese gli ha negato la gioia del gol, che neanche stavolta è arrivato ma non per un errore dell’attaccante bensì per la bravura del portiere avversario, che però non ha potuto niente sul colpo di testa di Ungaro quasi a tempo scaduto; un gol decisivo nato proprio da una giocata di Masini che è stato capace di mettere al centro un pallone che andava solo spinto in rete, un assist straordinario. Adesso in vista della partita contro il Messina, la Reggina ha bisogno delle giocate di Masini e del suo sacrificio. Chi l’avrebbe mai detto, la Reggina si affida a Masini. C’è da vincere il derby, con un Masini in più.

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