Giusy Grillo, la giovane poetessa siciliana ai microfoni di StrettoWeb: “la poesia è rivelazione”

StrettoWeb

L’anoressia, la vecchiaia e l’amore per la figlia, ecco alcuni dei temi presenti nelle sue poesie

Giusy Grillo, scrittrice di poesie di Barcellona Pozzo di Gotto, ha rilasciato ai microfoni di StrettoWeb un’intervista per quanto riguarda la sua attività poetica e la sua partecipazione al libro “Riflessi”29, edito da “Pagine”, casa editrice romana. La collaborazione al libro, la scrittrice siciliana l’ha ottenuta grazie ad un concorso sul web proposto proprio da “Pagine”, che ha messo a confronto autori di poesie, da lei vinto insieme ad altri 12 scrittori.

Come può riassumere la sua esperienza della pubblicazione sul libro delle poesie “Riflessi” 29?

L’esperienza è stata del tutto positiva in quanto mi ha portato a realizzare il sogno di vedere pubblicate sette delle mie poesie

Le poesie che lei scrive hanno un tema d’ispirazione cardine?

Per me la poesia è un modo di esprimere quello che sento in un determinato momento, le mie poesie non hanno un tema comune, ma hanno un filo sottile che le lega e che è rappresentato da me, da quello che vivo, che ho vissuto e da quello che colgo negli altri con la mia sensibilità. Non scrivo poesie su commissione, insomma non mi siedo ad un tavolo e ci provo. L’ispirazione mi coglie sempre alla sprovvista, mentre mi asciugo i capelli, mentre dormo. Allora scrivo, in quegli attimi che io chiamo di rivelazione”.

C’è una poesia tra queste che ha avuto più soddisfazione nel vederla pubblicata?

Sono molte le poesie a cui sono legata, tutte hanno per me un significato profondo, forse quella che avendo più attinenza con il nostro periodo storico mi ha fatto più piacere pubblicare per il messaggio che manda è la poesia intitolata “Tempesta”.  Essa sintetizza e cerca di cogliere i sentimenti, le preoccupazioni e i dispiaceri che i giovani affrontano percorrendo il proprio percorso in un momento così difficile per la nostra Italia. La “Tempesta”, per questo motivo, impersonifica la crisi che ognuno ha dentro di se a causa della «bufera» che c’è fuori di un mondo che non è come tutti lo vorremmo.

Un’altra poesia di cui mi sento orgogliosa è quella intitolata “La via del tramonto”. Essa parla, come si evince dal titolo, della vecchiaia, esprime infatti la malinconia di una persona che avendo avuto un trascorso rimpiange la sua giovinezza. L’attaccamento al bene supremo che è la vita e la non rassegnazione alla morte incombente sono i temi in essa più forti”.

C’è qualche altro tema sociale presente nelle sue poesie?

“Io sono una ballerina, lo sono da quando ero una bambina e avendo vissuto questo tipo di ambiente, uno dei temi che ho vissuto in primo piano, non sulla mia pelle, ma su quella di persone vicine a me è la piaga sociale dell’anoressia. Come ho già detto le mie esperienze fisiche ed emotive si riversano tutte in quelli che sono i miei scritti ed infatti ho trovato l’ispirazione per scrivere forse una delle mie poesie più profonde, essa s’intitola  “Mangia un po’ di me”. Il disagio interiore provato, gli sguardi, le abitudini alimentari di un’anoressica sono sintomatologie della malattia che ho cercato di riassumere nel mio scritto. Il fatto che io abbia da poco avuto una bambina e che dopo la trasformazione del mio corpo, dovuta alla gravidanza, abbia dovuto riprendere il contatto con esso, mi ha portato a capire da vicino cosa significhi avere problemi d’interazione con il proprio fisico. Il fatto che dopo la gravidanza, avessi avuto una grave perdita di peso e nonostante mangiassi non ero in grado di recuperare il mio solito peso forma, mi ha portato ad avere paura che potessi vivere questa brutta malattia in prima persona. Da qui la mia poesia”.

La poesia che le sta più a cuore, invece?

“Non ci sono dubbi, quella dedicata a mia figlia. Lei ha solo 18 mesi ed è per me tutto, facile comprendere come l’ispirazione mi sia giunta spontaneamente.  “Son qui per te”, è il titolo. Il vuoto interiore che provavo prima del suo arrivo e il fatto di sentirsi arrivati sì professionalmente, ma non emotivamente ha trovato risposta con la nascita della mia bambina. La mia fame emotiva si è colmata come d’incanto semplicemente avendo la fortuna di poterle stare accanto”.

C’è un messaggio che vorrebbe dare con le sue poesie?

Il messaggio che vorrei dare a tutti non è un messaggio particolare, ma generale: per migliorare e migliorarci è utile leggere, informarsi o capire una poesia. Per me questa è il motore dell’anima e credo lo possa essere per tutti se ne comprendiamo il significato profondo. Compriamo i libri per la rinascita della nostra cultura. In un tempo in cui l’uomo è più arido di sentimenti ed emozioni forse leggere le sensazioni di qualcun altro ci potrebbero portare attraverso la poesia a migliorare. Vorrei, infine invitare i vostri lettori ad acquistare il libro “Riflessi”29, in vendita su Amazon“.

Giusy Grillo, gentilmente, ci fa giungere in redazione una sua poesia, di cui ci ha parlato nell’intervista.

“Tempesta”

 Rincorro colori di dolci Nazioni,
 sguardo in coloro che avevano onori.
Mi baso su quello che ho detto e che ho fatto:
orgoglio,coraggio,mistero,disfatto.
Tempesta a confronto creante sconforto,
tu siedi sul trono chiedente perdono.
Urlo assordante acceca la mente,
urlo umiliante confonde la gente.
Tempesta in arrivo crea disguido,
tempesta d’onore speranza di onore.
S
on giovanotti di belle speranze
color con i quali parla la gente.
Vedono il ciel pieno di stelle,
scoprono strade di luce splendente.
Poca Nazione nel loro cuore,
forse dolore senza l’ardore.
Forse denaro l’hann soggiogato,
forse speranza l’hann tamponato.
Tempesta raggira la mente attiva,
e realmente non permette.
Chissà chi sarò un giorno o un altro,
sogno in un tempo odorante d’asfalto. 

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