L’ambasciatore egiziano a Londra: “Sirte vicinissima all’Italia, rischio barconi zeppi di terroristi”

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libiaL’ambasciatore egiziano a Londra, Nasser Kamel, ha invitato le autorità britanniche a prepararsi all’arrivo di “barche piene di terroristi”, qualora venisse permesso ai jihadisti dello Stato islamico di prendere il controllo della Libia.
Per il diplomatico, intervenuto alla trasmissione Newsnight della Bbc, i flussi di migranti rappresentano una nuova minaccia dopo che l’Isis ha preso il controllo della città costiera libica di Sirte. “Sapete quanto dista Sirte dall’Italia? 300 chilometri.
Queste persone che si imbarcano per migrare e che cercano di attraversare il Mediterraneo… nelle prossime settimane, se non interveniamo insieme, ci saranno anche barche piene di terroristi”.
Kamel ha quindi criticato i Paesi coinvolti nell’intervento militare del 2011 in Libia, per non aver fatto abbastanza per la transizione politica dopo la caduta del regime di Muammar Gheddafi: “Credo che dopo aver rovesciato Gheddafi, e nessuno sta mettendo in dubbio il fatto che fosse un dittatore, noi come comunità internazionale, e soprattutto quelli che parteciparono all’intervento militare, non abbiamo fatto abbastanza per sviluppare uno Stato libico moderno e democratico. Credo che avremmo dovuto fare di più, che l’Onu avrebbe dovuto fare di più”. Oggi, il Telegraph ha riportato il progetto messo a punto dal propagandista dell’Isis, noto con l’alias Abu Arhim al-Libim e conosciuto per essere un reclutatore on line dei miliziani attivi in Libia, per usare il Paese del Nord Africa come porta di ingresso per lanciare la propria offensiva nell’Europa del Sud. Nel documento al-Libim scrive di vedere nella Libia “un potenziale immenso” per l’Isis, sottolineando la grande disponibilità di armi disponibili a seguito della guerra del 2011, quando i ribelli entrarono in possesso degli arsenali del regime di Muammar Gheddafi. La Libia “ha una lunga costa e guarda agli Stati crociati del sud, che possono essere raggiunti con facilità anche con una barca rudimentale”, ha scritto, ricordando quindi “il numero di traversate note come ‘immigrazione illegale’ partite da questa costa, che sono enormi per numero… se si potesse sfruttare anche solo in parte tutto questo e svilupparlo in maniera strategica, si potrebbe portare il caos negli Stati europei del sud”.

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