Libia, Renzi: “la situazione è difficile ma non è il tempo per una soluzione militare”

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L’avanzata dell’Isis in Libia accelera il dibattito nella comunita’ internazionale su come fermare i miliziani jihadisti. Mentre dall’Italia arriva un invito alla prudenza e ad attendere il Consiglio di sicurezza dell’Onu. “La situazione e’ difficile ma non e’ il tempo per una soluzione militare” ha detto il premier Matteo Renzi. Il paese, ha aggiunto “e’ fuori controllo ma non bisogna passare dall’indifferenza totale all’isteria, alla preoccupazione irragionevole“. Stamane Renzi ha avuto un colloquio con il presidente egiziano Abdel al-Sisi a cui ha espresso la sua solidarieta’ per le vittime uccise dall’Isis. Dopo il video con la brutale esecuzione dei 21 cristiani copti su una spiaggia di Tripoli, l’Egitto ha iniziato a bombardare con otto raid i campi d’addestramento e i luoghi di riunione ed arsenali jihadisti lungo il confine con la Libia. Dal Cairo e’ arrivata anche la richiesta di “un intervento globale” contro questa “chiara minaccia alla sicurezza internazionale e alla pace“. I presidenti di Egitto e Francia, Abdel Fattah Al-Sisi, e Francois Hollande, hanno chiesto una riunione d’urgenza del Consiglio di sicurezza dell’Onu. Mentre Abdullah al Thani, il premier del governo libico riconosciuto dalla comunita’ internazionale, ha rinnovato l’appello al dialogo ma in caso di fallimento ha chiesto un’offensiva aerea dell’Occidente per stanare gli jihadisti che controllano Tripoli. Altrimenti, ha avvertito, “la minaccia arrivera’ in Italia“. Ipotesi non troppo remota, quella di un attacco all’Italia a opinione degli esperti. Secondo il responsabile di ricerca Sicurezza e Difesa dell’Istituto Affari Internazionali (Iai), Alessandro Marrone infatti i miliziani dello Stato islamico in Libia potrebbero lanciare missili verso l’Italia e per questo e’ necessario rafforzare i dispositivi di difesa nel sud del Paese. In Libia, ha spiegato Marrone, “ci sono 1.500 gruppi armati che hanno a disposizione arsenali sostanziosi, molto piu’ numerosi rispetto a quelli che erano in possesso dei talebani in Afghanistan“. Intanto il ministro dell’Interno Angelino alfano ha cancellato una visita a Napoli e ha convocato un vertice al Viminale mentre il ministro degli Esteri Paolo Gentiloni mercoledi’ dara’ un’informativa urgente nell’Aula di Montecitorio sulla situazione in Libia e le minacce terroristiche dell’Isis. Gentiloni ha sottolineato in serata che la Libia e’ “una priorita‘” che richiede “un impegno maggiore” perche’ “la situazione si sta deteriorando“. A fronte degli appelli del ministro egiziano Sameh Shoukr che da New York ha chiesto alla comunita’ internazionale di “affrontare le sue responsabilita‘” e di adottare misure “forti ed efficaci” contro i gruppi terroristici, l’Ue e’ rimasta in stretto e permanente contatto con gli Stati e con i partner internazionale e da Madrid il capo della diplomazia Ue, Federica Mogherini, e’ tornata a lanciare l’allarme per la situazione “straordinariamente grave” in Libia. Da parte sua la Casa Bianca ha insistito che serve una soluzione politica. Intanto, dopo la rappresaglia all’alba dei caccia del Cairo, la coalizione islamista dell’Alba Libica (Fajir) che controlla dalla scorsa estate Tripoli e la Tripolitania ha dato un ultimatum a tutti gli egiziani: lasciate il Paese entro 48 ore. Anche gli aerei da guerra libici, oltre a partecipare ai raid condotti dagli egiziani, hanno bombardato autonomamente obiettivi dell’Isis; obiettivi le citta’ di Sirte e Ben Jawad e Sotto le bombe dei caccia di Tobruk ed egiziani sono stati uccisi 64 jihadisti, ha assicurato il comandante delle forze aeree libiche. Ma i raid avrebbero fatto vittime anche tra i civili, tre bambini e due donne, morti a Derna dove sono state colpite diverse case. Il Papa intanto piange i 21 lavoratori egiziani: “Sono stati assassinati per il solo fatto di essere cristiani” e il loro sangue “e’ testimonianza di fede“.

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