Messina, Camera di Commercio: Picciotto va in Procura. Anche il Megafono contro De Francesco

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Il futuro dell’ente camerale cittadino è appeso ad un filo. Il commissario De Francesco ha convocato per oggi pomeriggio un incontro alla sede di Piazza Cavallotti, ma Carmelo Picciotto, presidente della Confcommercio, ha già annunciato che diserterà l’evento. Di più: stamane Picciotto si recherà in procura per evidenziare come l’accorpamento non possa essere demandato ad un commissario ad acta, vieppiù dopo la sentenza del Tar di Catania. “La magistratura  dovrà accertare se attorno alla vicende della Camera di Commercio vi siano delle responsabilità o se siano state compiute delle omissioni – ha tuonato il numero uno della Confcommercio – da quando l’assessorato alle Attività produttive, ha comunicato alle associazioni datoriali, con apposito decreto, l’insediamento del Consiglio camerale. Noi riteniamo sia giunto il tempo di fare chiarezza di fronte alla pervicacia dell’assessorato regionale, retto da Linda Vancheri, che ha annullato le procedure con un nuovo decreto già viziato“. Picciotto sollecita altresì il presidente Crocetta, affinché il suo mandato sulla tutela dell’ente camerale non sia vanificato in meno di una settimana.

E proprio sotto il profilo politico, la lista che fa capo al Governatore prende ufficialmente posizione sulla vicenda. Massimo Finocchiaro, coordinatore cittadino del Megafono, critica la gestione attuale dell’Ente, mettendo in discussione l’eventuale legittimità degli impegni sottoscritti dal commissario. “Sono infatti note a tutti le dichiarazioni a mezzo stampa e sui social del Presidente Ardizzone, del Presidente della Commissione Attività Produttive On. Marziano e del Presidente della Commissione Regionale Antimafia On. Musumeci inerenti la mancanza di documentazioni e relazioni tecniche delle Camere di Commercio di Catania, Messina e Palermo. Ovvero dalle lacunose relazione presentate dalle stesse non si possono evincere dati economici, patrimonializzazioni, costi del personale, dei funzionari e dei dirigenti. Riteniamo – prosegue Finocchiaro –  impossibile una valutazione realistica di prospettiva anche per i lavoratori che da giorni, giustamente, manifestano, preoccupati anche per la confusione venutasi a creare. Senza questi dati delle altre Camere, il tutto, potrebbe rivelarsi un grande autogol“.

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