Reggio: “l’agrumicoltura della Piana di Gioia Tauro versa in una crisi drammatica”

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agrumi“L’agrumicoltura della Piana di Gioia Tauro versa in una crisi drammatica tanto da mettere a rischio la stessa coesione sociale”. Ad affermarlo è il presidente del gruppo consiliare di Ncd, Giovanni Arruzzolo, primo firmatario di un ordine del giorno sulla problematica votato all’unanimità dal Consiglio regionale.

“La riforma dell’OCM (organizzazione comune di mercato) del settore agrumi del 2007 – continua Arruzzolo – non ha prodotto gli effetti sperati per carenza di politiche mirate alla riorganizzazione del settore che ne hanno provocato la perdita di competitività. Ed ancora – prosegue il capogruppo di Ncd – la asfissiante concorrenza, ai limiti della slealtà, esercitata dai Paesi del bacino mediterraneo che invadono il mercato europeo con i loro prodotti ,  ha ulteriormente appesantito il fardello della crisi, tutto ciò, in assenza di adeguate attenzioni dei governi nazionali e dell’Unione europea. Da aggiungere, il cambiamento dei fattori climatici e ambientali, che ha quasi azzerato negli ultimi due anni le nostre produzioni, compromettendone la commerciabilità. Dinanzi ad un quadro di tale difficoltà, aggravato anche dal blocco delle importazioni delle clementine della Russia – prosegue Giovanni Arruzzolo – non si è avuto riscontro significativo sul piano delle iniziative politico-istituzionali, nazionali e comunitarie, atte a dare respiro ed aiuto ad una economia, come quella della Piana di Gioia Tauro, che dall’agrumicoltura trae redditi e profitti da centinaia di anni. Non possiamo quindi  abbandonare a se stessi i nostri produttori agrumicoli che con il loro duro lavoro hanno garantito per decenni lo sviluppo civile e la sicurezza economica di migliaia di famiglie. Per tali ragioni è stato richiesto al presidente della Regione, Mario Oliverio, di concordare con le istituzioni nazionali una serie di misure necessarie ad invertire i processi di crisi che stanno impoverendo l’agrumicoltura pianigiana, un piano nazionale a sostegno dei processi di riconversione varietale, di ricerca di nuovi mercati. Un piano – sottolinea ancora Arruzzolo –  che sia elemento cardine della Programmazione 2014/2020, con l’orizzonte aperto alla formazione dei giovani agricoltori, con incentivi mirati ai piccoli e medi proprietari, le cui aziende rappresentano la platea più vasta sotto il profilo imprenditoriale. Infine, occorre mettere in campo misure contingenti, come la richiesta dello stato di calamità naturale per gli esiti nefasti della campagna agrumicola degli ultimi due anni, con contestuale esenzione per questo anno dell’IMU sui terreni agricoli e l’apertura di un’autentica vertenza con gli istituti bancari e finanziari che operano in Calabria per favorire l’accesso al credito agevolato alle piccole e medie aziende agricole”.              

 

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