Sicilia, la Corte dei Conti: “la politica costa troppo e aggrava la crisi”

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“I disagi economici e sociali determinati dalla persistente congiuntura della Sicilia risultano aggravati da una gestione delle risorse pubbliche spesso non rispondente agli interessi della collettività. In tale contesto, assumono particolare rilievo le questioni attinenti i costi della politica, oggetto di molteplici indagini e di diverse citazioni”. Lo ha detto il procuratore regionale facente funzioni della Corte dei Conti per la Sicilia, Giuseppe Aloisio, in occasione dell’inaugurazione dell’anno giudiziario 2015 della Corte dei Conti sezione giurisdizionale per la Regione siciliana, allo Steri di Palermo. Aloisio ha citato casi come quello “del Presidente del consiglio e della quasi totalità dei consiglieri dell’ex Provincia regionale di Catania, ai quali è stato contestato il danno complessivo di circa 450 mila euro per l’illegittima utilizzazione dei fondi assegnati per spesi di missione e di funzionamento, ritenute non compatibili con le esigenze istituzionali dell’organo consiliare”. O ancora i sette capigruppo dei gruppi parlamentari dell’Assemblea regionale siciliana “per l’illegittima utilizzazione dei fondi assegnati, non riconducibili agli scopi istituzionali dell’Ars, con la contestazione di un danno erariale di un milione e 925 mila euro”. A destare la preoccupazione dei giudici contabili anche la materia dei gettoni di presenza dei consiglieri e i rimborsi ai datori di lavoro dei componenti degli organi elettivi che sono stati oggetto di “molteplici istruttorie”, come nel caso della citazione dei componenti di un consiglio comunale per aver “illegittimamente deliberato un ingiustificato aumento del gettone di presenza, pari al 417 per cento, per un totale di circa 650 mila euro”.

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