Tifosi sul piede di guerra, squadra col morale da risollevare a tutti costi. La settimana pre-Lamezia inizia trascinandosi ancora i malumori della cocente sconfitta (terza consecutiva) con la Juve Stabia. Poco prima delle 15:00 una delegazione di supporters giallorossi attende il presidente Pietro Lo Monaco per un confronto. Nel frattempo, proprio il massimo dirigente dell’Acr convoca tutto lo staff e i calciatori per una riunione che suona come un ultimatum dal tema “adesso basta”.
A concedersi ai microfoni dei cronisti c’è uno dei giovani del Messina, il centrocampista Loris Damonte, probabilmente uno tra i migliori (se così si può dire) nel disastro generale del match contro i campani: “Con la Juve Stabia è stata una partita totalmente negativa. Credo che abbiamo fatto una delle peggiori prestazioni della stagione, tutti 90 minuti sono stati giocati davvero male. Cerchiamo di mettercela alle spalle, per fortuna mancano ancora 11 gare alla fine del campionato, tutto è possibile”.
Oltre la difficoltà in fase offensiva le sconfitte di Matera, Caserta, Lecce e l’ultima al “S.Filippo” con la Juve Stabia hanno risaltato le pecche di una squadra che subisce
Un involuzione che, come nel girone di andata, prende piede dopo al vittoria nel derby – “Dopo la Reggina abbiamo avuto un calendario difficile e forse questo ha fatto si che i nodi venissero al pettine. Mi piace pensare positivo e credere che forse i tutti nodi sono venuti al pettine in un momento in cui c’è ancora tempo per recuperare. Ultimamente abbiamo fatto dei brutti risultati, dobbiamo imparare dai nostri errori e non commetterne più già dal prossimo impegno a Lamezia”.
Nella trasferta contro i calabresi mancheranno per squalifica il difensore Altobello, e il miglior realizzatore nonché capitano e uomo simbolo del Messina, Giorgio Corona: “Al di là di qualsiasi aspetto tecnico la nostra prima prerogativa è quella di cercare di fare buone prestazioni, dobbiamo andare a Lamezia per fare una gran partita sotto l’aspetto della concentrazione e di cattiveria agonistica, il risultato non può non essere una conseguenza di queste componenti, per noi fondamentali”.