Barcellona P.G: l’ex assessore Recupero, che invita la Collica a non ricandidarsi, pronto a formare una lista

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cosimorecuperoCosimo Recupero, ex assessore della giunta Collica, intervistato in esclusiva dalla nostra redazione, annuncia la costituzione di una lista da presentare alle prossime elezioni di maggio. Una lista basata su programmi tutti orientati allo sviluppo economico del territorio. Lo stesso Recupero, oltre ad annunciare la costituzione della lista, parla anche delle cause che hanno portato alla sfiducia della giunta Collica, ed invita lo stesso ex primo cittadino a non ricandidarsi alle prossime elezioni. “Sarebbe un grave errore“- dichiara. Di seguito l’intervista integrale a Recupero.

Dr. Recupero, l’esperienza amministrativa delle Giunta Collica è finita. Quali sono le sue considerazioni al riguardo?

Il crollo è avvenuto perché il progetto iniziale  è stato completamente tradito dal Sindaco e dalle persone che sono salite sul carro del vincitore all’indomani delle elezioni ed hanno preso il sopravvento su tutto e tutti.

Dove ha sbagliato l’ex Sindaco?

Credo che il primo cittadino abbia infilato una serie infinita di errori personali e politici. Il primo è stato senz’altro quello di dare un peso spropositato ad un assessore in particolare, Davide Bongiovanni, che si faceva forte di avere un consigliere di riferimento in Consiglio, il buon Roberto Bonansinga, il quale è stato sicuramente il più votato dei candidati, ma fu eletto grazie ai voti di tutti noi candidati alle primarie, compresi quelli espressione del mio ex partito, ovvero Italia dei Valori. L’errore politico più grave, invece, secondo me, è stato quello di essere sempre stata ambigua sulla vera natura della sua giunta.

Che intende dire?

Noi eravamo arrivati al governo della città con l’intenzione di abbattere il sistema dei partiti, delle coperture politiche, delle logiche di spartizione. E in questo il sindaco ha sbagliato. Appena arrivata  ha adottato le stesse identiche logiche del passato, cercando appoggi qua e là, dimostrando di fatto una sostanziale debolezza politica, ma anche programmatica e pratica. E mentre voleva far credere alla città che lei con quelle logiche non aveva niente a che fare, il suo assessore di fiducia continuava a tessere delle trame di vecchia politica che lei poi fingeva di disconoscere.

Ma la vicinanza con Lumia non nasceva dalla lunga militanza del senatore nell’antimafia, esattamente come il sindaco?

Il tempo dell’antimafia politica è abbondantemente finito. L’antimafia è servita negli anni 90, subito dopo gli attentati di Capaci e Via D’Amelio, per risvegliare le coscienze dei siciliani. In questo senso i frutti si sono visti. Adesso però certe liturgie sono diventate vecchie e stantie e sono troppo spesso utilizzate solo per costruire carriere politiche su corsie preferenziali. Gli episodi di questi giorni, che hanno visto le indagini su di Montante e l’arresto di Helg, sono la prova di come la semplice appartenenza non implichi necessariamente una effettiva azione moralizzatrice. Ricordo ancora il caso del sindaco donna di Isola di Capo Rizzuto, Carolina Girasole, noto esponente dell’antimafia calabrese, pizzicata poi a fare affari con la ‘ndrangheta.

Non è il caso della dottoressa Collica, però.

Questo è certo. La cosa però intollerabile è che adesso si sia messa in moto, a difesa dell’ex sindaco, quella macchina del fango che intende far passare l’idea che chi non sta con la Collica è mafioso. Io stavo con lei, anzi sono stato sicuramente fra i primi ad intuire che anche una piccola coalizione poteva abbattere un logoro, ma ancora potente, sistema di potere radicato sul territorio. Sono passato all’opposizione, dopo un periodo di disagio, perché ho capito che i proclami del sindaco e dei suoi fedelissimi servivano solo a mascherare una strutturale incapacità operativa volta al conseguimento degli obiettivi programmatici. Mentre l’eccesso di protagonismo personale poteva essere propedeutico alla creazione di ben altre carriere.

Maria Teresa Collica pare si voglia candidare nuovamente alla carica di Sindaco. Lei che ne pensa?

Penso che sarebbe un grave errore. Farebbe meglio a fermarsi per qualche tempo per riflettere e cercare di capire dove ha sbagliato prima di rimettersi in marcia.

Lei invece che farà?

Sollecitato da alcuni amici sto lavorando alla preparazione di una lista da presentare alle prossime elezioni, anche se mi rendo conto che il tempo che ci resta è molto esiguo. L’ideale sarebbe riuscire a correre uniti ad altri per rafforzare un’area politica che ancora ha molto da dire. Noi siamo comunque aperti al dialogo con tutti, a condizione che vengano accettati i valori ed i programmi di questo nostro progetto. Non nascondo che abbiamo già ricevuto dei segnali incoraggianti.

Quali sono i valori e i programmi?

I valori sono quelli del cattolicesimo democratico, anche se non siamo una lista confessionale. Al nostro interno ci sono già anche atei o non praticanti e persino persone di altre fedi che però condividono quelli che sono i valori tradizionali della dottrina sociale della Chiesa. I programmi sono invece tutti orientati allo sviluppo economico del territorio: Aeroporto, Centro intermodale merci e altre iniziative saranno il cardine del nostro programma. Tutti questi investimenti porteranno lavoro e benessere in un territorio ormai sfinito sul piano della occupazione. Bisogna avere il coraggio di esplorare nuove strade e cogliere opportunità da dovunque esse vengano, sempre, ovviamente, nei limiti di una legalità vera e non di facciata.

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