Barcellona, Processo Ghotha3: i giudici decretano una condanna ed una assoluzione

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Il collegio giudicante del Tribunale di Barcellona Pozzo di Gotto, composto dal presidente Celi e dai consiglieri Processo e Gugliotta, ha stabilito una condanna ed una assoluzione nell’ambito del processo Ghotha3, l’operazione scattata il 24 luglio del 2012 ed eseguita dai carabinieri del Ros. Le indagini consentirono di tessere la tela sugli strettissimi rapporti di collaborazione fra le mafie di Messina, Palermo e Catania. Così le cosche locali potevano agire indisturbate, truccando appalti pubblici, compiendo estorsioni a tappeto e inviando nel messinese i loro più pericolosi latitanti. Nell’udienza odierna, celebrata con rito abbreviato, erano imputati SALVATORE CAMPANINO, originario di Castroreale, residente a Terme Vigliatore e ROBERTO RAVIDA’, originario di Oliveri, geometra, ex tecnico comunale di Mazzarrà Sant’Andrea e Oliveri.  Il primo accusato di concorso in associazione mafiosa per fatti compiuti in Barcellona Pozzo di Gotto, Mazzarrà e paesi limitrofi, dal 2007 e sino a parte del 2012; Ravidà invece, oltre all’accusa di concorso in associazione mafiosa, era accusato di prestarsi alle richieste del clan di Barcellona, che pilotava l’assegnazione dei lavori nella zona, commesse pubbliche comprese, ricevendo in cambio di tale attività, benefici di vario genere, fra cui anche l’erogazione di somme in denaro. Il tutto quando ricopriva l’incarico di componente dell’ufficio tecnico del Comune di Mazzarrà. Oggi la sentenza, che ha visto l’assoluzione perché il “fatto non sussiste” per Campanino. Ravidà è stato invece condannato a sette anni di reclusione oltre che al pagamento delle spese processuali e di custodia; interdetto in perpetuo anche dai pubblici uffici ed interdetto legalmente durante il periodo di espiazione della pena. I pubblici ministeri della Dda Cavallo e Di Giorgio avevano chiesto la condanna a 6 anni per Ravidà e di 5 anni per Campanino. I giudici, oltre al pagamento delle spese processuali, hanno condannato altresì Ravidà al risarcimento del danno in favore dei Comuni di Mazzarrà e Barcellona Pozzo di Gotto e delle associazione Pio La Torre e Vittime della Mafia , che si erano costituiti parte civile rispettivamente con i legali Ugo Colonna, Anna Lisa Mazzara, Rita Lutri e Mariella Cicero. Hanno difeso gli imputati i legali Tommaso Calderone, Giovanni Cigala e Franco Pizzuto.

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