Caso Nicole. Lorenzin: troppi ritardi e mancanze

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Il governo nazionale “non e’ il cattivo della compagnia”, ma e’ la Regione Siciliana a essere “inadempiente sul contratto di prestito di oltre due miliardi“, soldi che “non sono svincolabili“. Lo afferma il ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, in un’intervista al quotidiano La Sicilia, ripercorrendo anche “serie di ritardi e mancanze” nel caso Nicole, la neonata morta in ambulanza per la mancanza di posti nelle Utin degli ospedali di Catania. Sul caso il ministro spiega di essere fatta “l’idea che troppe cose non hanno funzionato come dovevano“, ma che c’e’ il “dovere di dare una risposta: lo dobbiamo a Nicole, alla sua meravigliosa famiglia, e bisogna farlo subito”. “Sono emersi una serie di ritardi e mancanze – aggiunge – una rete di emergenza -urgenza arretrata, una certa superficialita’ nella gestione del caso specifico. E poi ci sono particolari che rendono tutto sconvolgente: perche’ l’ ambulanza era di quelle per il trasporto infer mi? Perche’ chiamare un mezzo privato con la revisione scaduta? Come e’ stato possibile che tutto questo sia accaduto in una Regione dove ci sono centri con standard nella norma e un livello medio di professionalita’ elevata?” Il ministro glissa sull’ invito provocatorio di partorire in Sicilia i suoi due gemelli: “Non mancano bravi medici e strutture adeguate, deficitaria e’ la politica“. E sull’assessore regionale alla Salute, Lucia Borsellino, dice che “sta facendo del suo meglio, ma – osserva – deve avere il pieno sostegno del governo regionale“. E sull’ Ismett avverte: “Eccellenza internazionale, ma teniamolo compatibile con i conti“.

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