Inutile il primo gol stagionale di David Di Michele, che al 69° aveva pareggiato nel momento migliore la Reggina: gli amaranto di Alberti, infatti, nel secondo tempo avevano sfiorato già più volte il pari, prima colpendo una traversa con Maimone al 12°, poi con un tiro da fuori di Armellino che sfiorava il palo al 18°. Anche dopo il 2-1 gli amaranto andavano vicinissimi al 2-2, sempre con Armellino che di testa su corner sfiorava la traversa. Poi l’errore di Insigne che regala agli avversari un pallone da cui parte il contropiede del definitivo 3-1.
La Reggina anche oggi ha palesato le sue difficoltà, ma ad essere obiettivi nonostante sia la terza sconfitta consecutiva bisogna evidenziare il netto passo in avanti nella prestazione rispetto a quelle più buie contro Cosenza e Matera. Stavolta ad affondare la Reggina è stata la terna arbitrale guidata dal signor Andrea Mei di Pesaro, uno degli arbitraggi peggiori visti in questa stagione di Lega Pro, in una partita in cui la Reggina avrebbe meritato non il pareggio ma la vittoria, rispetto a quanto ha messo in campo a confronto con gli avversari. Una squadra che è ultima in classifica, ha evidenti limiti in tutti i reparti, non può però riuscire a vincere una partita in cui le viene annullato un gol regolare, non le vengono concessi due rigori nettissimi e agli avversari viene consentito di giocare in 11 contro 11 nonostante il portiere si renda protagonista di falli da ultimo uomo quando gli attaccanti della Reggina arrivano soli davanti alla porta. Con un arbitro così, neanche Salernitana e Benevento sarebbero uscite vincenti da Aprilia. Figuriamoci la Reggina.