Messina, festa della donna: solo per oggi sconti su libri, cinema e cd. L’assessore Panarello scrive alle studentesse

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Si concludono oggi, lunedì 9, le iniziative indette dall’assessorato comunale alle Pari opportunità in occasione della “Giornata Internazionale della Donna”, al fine di promuovere la cultura delle parità contro ogni forma di discriminazione e di violenza, nel ricordo delle lotte femminili fatte per le conquiste sociali e politiche.

Le librerie, i cinema ed i negozi di musica, che hanno aderito all’iniziativa, praticano uno sconto a tutte le donne che acquisteranno un libro, un CD o vedranno un film. Le librerie sono Feltrinelli Point, Bonanzinga, Mondadori, Ciofalo srl, Paoline, La casa di Giulia, Colosi Nicolo’, Dello Studente, la Fumetteria di Crisafulli Salvatore, DI.LI.AS. spa, Caristi Paolo, Di Blasi Nunzio Vecchio Papero, Baba Jaga, Pirola, Edas di Vicidomini Domenica & c. sas, Doralice, Delta; i negozi di musica Melluso, Musicò dischi, Feltrinelli Point; i cinema Apollo, Sala Fasola e Lux.

“Sul femminile in un mondo declinato al maschile” è invece l’appuntamento che si svolge al Palacultura “Antonello”, sempre oggi, lunedì 9, rivolto alle scuole di ogni ordine e grado. Nel corso dell’incontro, alla presenza dell’assessore alle Pari opportunità, Patrizia Panarello, in programma la presentazione di video, letture, poesie e canzoni realizzati dagli studenti e gli interventi delle professoresse Lina Panella e Alessandra Tramontana, delle Associazioni Shamofficine e Toponomastica femminile, della Consulta provinciale degli studenti e del gruppo pari opportunità di CmdB.

L’assessore Panarello, sul femminile in un mondo declinato al maschile, in occasione della giornata internazionale della donna, ha rivolto una lettera a docenti e studenti: “Care studentesse, care insegnanti, vorrei innanzitutto ringraziarvi per l’entusiasmo con cui avete partecipato alla realizzazione dell’evento. L’adesione delle scuole di ogni ordine e grado è stata altissima, numerosi sono i lavori presentati, i video e i contributi che ci permettono di riflettere sul significato di questa giornata e sul valore ad essa attribuito. Certamente importante è il tema dei diritti conquistati dalle donne nel corso del tempo, delle lotte fatte e ancora da fare in nome di quei diritti, dei ruoli femminili in una società fortemente declinata al maschile ma che è sempre in continua evoluzione. I temi delle pari opportunità, dell’educazione sessuale e di genere e della nonviolenza non compaiono tra le materie di studio e questo forse è un errore dato il numero di casi di bullismo, di violenze e di femminicidi che la cronaca quotidiana registra dal Nord al Sud nel nostro paese. Quindi risultano fondamentali tutte le azioni educative e formative di sensibilizzazione alla tematica di genere, nel rispetto delle differenze reciproche e contro ogni forma di abuso e di violenza. Su questi argomenti – prosegue l’assessore – concedetemi qualche riflessione che voglio lasciarvi a testimonianza dell’impegno con cui portiamo avanti, insieme a tanti docenti ed educatori, i nostri progetti e percorsi formativi, la prima riguarda le difficoltà a cui molto spesso vanno incontro le donne, tante difficoltà legate alla famiglia, al lavoro, spesso alle condizioni economiche o di salute, alle discriminazioni o ai pregiudizi, alle violenze simboliche, psicologiche o fisiche. E quando questi fattori si sommano tra loro le difficoltà si trasformano in sacrifici e i sacrifici in sofferenza quotidiana a cui le donne sembrano essersi abituate, ma non sempre lo sono e soprattutto non sempre vogliono esserlo. Questo perché le donne sono capaci di provare orgoglio, sanno dire basta, sono in grado di rialzarsi, di lottare, di ottenere risultati importanti. Non sempre però le donne riescono a raccontare se stesse, la vita che fanno, i disagi che soffrono, a volte le donne si dimenticano di creare reti di solidarietà, si dimenticano quanto siano importanti le reti di ascolto e di amicizia, non sempre le donne sanno sostenere altre donne. E quando questo succede le donne per prime hanno perso, dimenticando di lottare in un mondo ottusamente declinato al maschile, un mondo in cui gli sguardi, le categorie, le regole suggeriscono con insistenza uniformità, sudditanza, mitezza, silenzio. Le donne danno il meglio di sé invece quando sono capaci di dare sostegno, di provare compassione, dolcezza e solidarietà verso altre donne, quando comprendono che la rivalità e l’antagonismo sono armi da poveri in una battaglia tra poveri. Parlare dell’universo femminile non è certo semplice ma altre due riflessioni vorrei sottoporre alla vostra attenzione. La prima riguarda la forza creatrice e rigeneratrice di cui le donne sono portatrici, detentrici. Il dono della maternità è un dono grandissimo e preziosissimo – almeno il più grande che io personalmente abbia avuto a parte quello della vita stessa – la gioia che un piccolo essere possa crescere dentro di noi, la gioia di stringerlo, di abbracciarlo, di prendersi cura di lui è indescrivibile forse nella sua interezza. La seconda riflessione riguarda proprio il concetto di cura, quella cura che è dedizione, impegno e responsabilità, cura che è affetto e slancio e sacrificio personale. Una cura tutta al femminile che racchiude in sé le tante doti di cui le donne sono testimoni. L’ultima riflessione che raccoglie le precedenti e fa sintesi riguarda la forza che le donne hanno quando si fermano e ragionano insieme sul valore femminile di questo nostro mondo sottilmente declinato al maschile. Quella forza creatrice e rigeneratrice che noi donne abbiamo è la stessa forza della nostra madre terra che, fertile, ci da il raccolto, ci da nutrimento e sostentamento. Ora quella terra va irrigata e concimata e curata, va protetta dalla mano violenta dell’uomo che, con i metodi della cosiddetta “rivoluzione verde”, ha imposto tempi e metodi non rispettosi dei ritmi biologici naturali. Una mentalità maschile di guerra ha stravolto il rapporto uomo-terra. Essa viene sfruttata puntualmente, saccheggiata, stravolta senza che si tengano in conto le conseguenze in termini di perdita di biodiversità, di impoverimento del suolo e del sottosuolo, di alterazione di un equilibrio fragile e delicato. Gli scienziati sono preoccupati per le conseguenze devastanti che l’azione dell’uomo ha e avrà sull’ambiente tanto che si parla di “antropocene”, un’era in cui l’aspetto del pianeta è pesantemente modificato dalla presenza invasiva dell’uomo. La fisica indiana Vandana Shiva, – continua Panarello – che da anni lotta contro le multinazionali e per i diritti dei contadini, degli agricoltori e delle donne che subiscono l’impatto di un’azione violenta dell’uomo sull’ambiente in cui vivono, sostiene che bisogna ritornare alla terra, bisogna far rivivere i principi femminili della cura, della responsabilità, del rispetto dei tempi lenti che Madre natura ha. La Terra non appartiene all’uomo. L’uomo non né è il padrone, non la domina né la possiede. L’uomo è solo uno dei tanti abitanti della Terra, una delle specie che vive, si nutre e da essa trae tutto ciò che serve per la sua sopravvivenza. L’uomo però con arroganza e presunzione ha scambiato questo suo essere di passaggio per qualcosa di eterno e ha creduto di poter plasmare a proprio piacimento l’intero pianeta, piegandolo alle proprie esigenze e depredandolo di ogni cosa. Il risultato peggiore forse è che oggi prevale come fatto normale, ovvio ed evidente l’idea tipicamente coloniale dello sfruttamento della terra. La colonizzazione del mondo da parte dell’uomo occidentale che invade e con ogni mezzo sottomette, controlla e si appropria dei beni, dei saperi altrui e delle bellezze naturali, rivendicando un possesso e una illimitata capacità di azione, sono uno dei modi peggiori in cui la terra viene tristemente declinata al maschile. Noi oggi vogliamo dire che quella cultura di morte, di sopraffazione, di sfruttamento non ci appartiene. Noi siamo per una cultura della corresponsabilità, una cultura di pace, di generosità delle azioni, di gentilezza e di correttezza delle relazioni. Ognuno ha diritto ad avere un proprio spazio in questa nostra Madre Terra, a non dover subire fame e sete, a non dover subire guerre, sopraffazioni e violenze inenarrabili. Il mondo è pieno di orrori e di ingiustizie perpetrate dall’uomo sull’uomo. Facciamo rientrare il principio femminile di cura, di amore, di rispetto dei tempi e delle relazioni nei nostri discorsi quotidiani, nei libri di testo, nell’educazione dei nostri figli, nelle trasmissioni televisive che troppo spesso deturpano e involgariscono l’immagine della donna. Pretendiamo il rispetto attraverso l’affermazione di modalità relazionali non aggressive, attente e paritetiche. Diciamolo che la produttività, l’efficienza e lo sviluppo non si possono realizzare violando quanto di più sacro abbiamo: la nostra terra, le nostre donne, il futuro dei nostri figli. Concludo – evidenzia l’assessore – lasciandovi questa mia fiammella accesa, questo sentimento con cui attorno a me ogni giorno si illumina la vita, un sentimento quasi religioso, certamente femminile, con cui mi sento di appartenere ad una storia di cambiamento, di lotta, di riscatto. Alle insegnanti dico facciamo studiare le nostre ragazze, proteggiamole, diamo loro le stesse opportunità dei ragazzi affinché diventino donne, madri, politiche, ministre, sindachesse, cittadine giuste, coraggiose, generose. Che possano conoscere e comprendere il valore delle battaglie portate avanti in tutto il mondo da altre donne e da uomini per la rivendicazione dei diritti fondamentali, per il rispetto della dignità umana, per la tutela del pianeta in cui viviamo, la nostra unica casa. Che possano essere migliori di noi e raccogliendo il testimone possano continuare a tracciare un sentiero luminoso di speranza nel nostro mondo prepotentemente declinato al maschile. Questo il mio augurio in occasione dell’8 marzo”.

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