Messina, porto di Tremestieri. Dalla Procura all’Anticorruzione: la battaglia del Comitato La Nostra Città

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I continui insabbiamenti sono intollerabili, così il Comitato chiede una verifica dei passaggi legati alla realizzazione dell’infrastruttura

Un anno addietro il Comitato La Nostra Città depositò presso la Procura della Repubblica un esposto sulle vicende legate all’approdo di Tremestieri. Dodici mesi dopo, Saro Visicaro si è rivolto al Presidente dell’Autorità Nazionale Anticorruzione per un controllo degli atti e dei passaggi legati alla realizzazione, alla manutenzione e alla gestione dell’approdo.

L’iniziativa del comitato cittadino è sostenuta anche dai Verdi di Messina, che descrivono la storia dello scalo come “un fallimento conclamato“. In un accorato appello al primo cittadino, i coordinatori Raffaella Spadaro e Raffaele Scirocco chiedono un colpo di reni all’Amministrazione comunale per bandire i tir dalla città e siglare “un accordo con le aree logistiche nazionali ed internazionali affinché il trasporto merci sia limitato alle strette ed esclusive necessità di Messina e dei messinesi“. I due esponenti del movimento ambientalista, ricordando la necessità di sistemare il manto stradale che lega il porto storico alla zona sud, prendono le distanze dal presunto ecologismo di Accorinti, che – da Tremestieri a Pace – nasconderebbe a loro avviso “l’ennesimo tentativo di speculazione e di devastazione a discapito del nostro territorio“.

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