Padre Fedele aveva sporto denuncia nei confronti dei magistrati Curreli e Branda; il gip di Salerno ha invece riconosciuto la piena legittimità delle loro scelte strategico processuali
L’accusa a carico di Curreli era di abuso d’ufficio: il frate, infatti, sosteneva che il pm avesse archiviato delle denunce presentate dalla monaca, e riferite ad altri presunti abusi, senza farle confluire nel processo principale. Per padre Fedele, tali denunce, prive di alcun riscontro, dimostravano la non credibilità della suora.
Per quanto riguarda Branda, invece, il frate gli contestava di aver emesso il decreto di archiviazione senza astenersi, considerando che si era già occupato di fatti legati alla suora.