Il documentario, “I Come Isgrò“, ricostruisce il percorso creativo di uno degli artisti italiani più riconosciuti a livello internazionale. Poeta visivo, pittore, scrittore, drammaturgo e regista, Emilio Isgrò, è considerato un grande innovatore del linguaggio artistico. Teorico della “cancellatura”, una reinterpretazione per sottrazione del linguaggio che da verbale si tramuta in linguaggio visuale e poetico. Isgrò ha “cancellato” enciclopedie, manoscritti, libri, mappe, pellicole cinematografiche, facendo di questa pratica il perno di tutta la sua ricerca originale.
“Non sono un artista d’avanguardia – afferma Isgrò -. L’artista d’avanguardia vuol sempre dire qualcosa, imporre significati al mondo: e il nostro mondo, a forza di significare, alla fine non significa più nulla. Io non aggiungo significati alle cose, levo alle cose i loro significati. Tutti i significati, nessuno escluso. Anche così si combattono i tiranni, quelli palesi e quelli mascherati“.
Il documentario parte dalla Milano anni ’60-’70, dal panorama sociale e culturale di quel tempo, la Milano da bere, l’evoluzione tecnologica,l’immigrazione interna, il consumismo e la sua crisi imminente, l’arte, le mostre, gli artisti. In questo contesto milanese vertiginosamente “in fieri” vi e? anche Emilio Isgro?. Siciliano di nascita, trapiantato a Milano dal 1956, Isgro? e? stato artista, giornalista, scrittore, drammaturgo, ma soprattutto un grande comunicatore, perche? con le sue opere riesce a parlare, nonostante siano state le “Cancellature” a dargli il successo. La “cancellatura” gli si rivela durante la correzione di un articolo di giornale. La negazione della parola diventa conservazione e amplificazione di senso. Le sue opere si discostano fortemente dalla linea concettuale delle neo-avanguardie. Si serve delle parole e delle immagini, ma la pagina-quadro lavorata in levare da Isgro? riflette una meditata scelta d’intervento sul linguaggio che da? spinta propulsiva e rinnovatrice all’arte. Isgro? maneggia con sapienza i segni che concorrono alla realizzazione della sua opera, creando una tecnica “la cancellatura” che diventa sguardo sul mondo.
Firmano la regia i giovani autori e registi siciliani, Nunzio Gringeri e Riccardo Cannella, allievi del Centro Sperimentale di Cinematografia diretto da Ivan Scinardo e da Roberto Andò che cura la direzione didattica. Le musiche sono di Franco Battiato. L’anteprima è realizzata in collaborazione con la Regione siciliana, Assessorato Turismo, Sport e Spettacolo – Ufficio Speciale per il Cinema e l’Audiovisivo/ Sicilia Film Commission.