Raccolta differenziata, la clamorosa parabola di Reggio Calabria: dal 16% del 2008 all’8% di oggi [DATI]

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I dati della raccolta differenziata a Reggio Calabria sono drammatici: persino dieci anni fa, nel 2015, era superiore ad oggi!

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Reggio Calabria cammina all’indietro, come un granchio. Mentre in tutto il mondo la civiltà progredisce e il tasso di raccolta differenziata cresce quotidianamente, Reggio continua a fare clamorosi passi indietro, piombando così in fondo a tutte le graduatorie nazionali ed europee, al livello dei Paesi del terzo mondo, dopo il boom degli scorsi anni quando, tra 2007 e 2009, la raccolta differenziata in città aveva raggiunto il 16%. Oggi (dati 2014) a Reggio Calabria si differenzia appena l’8,2% dei rifiuti. Fanno peggio soltanto Enna e Siracusa, in Sicilia. Messina come Reggio supera di pochissimo l’8%. Ma in tutte le altre città (comprese Messina, Enna e Siracusa), il trend è in crescita. Reggio Calabria è l’unica che fa passi indietro.

101067_100015_raccoltadifferenziataRipercorriamo i dati: persino nel 2005, dieci anni fa, la raccolta differenziata in città era del 9%, ancora basso ma già superiore a quella odierna. Poi il boom: 12% nel 2006, 15% nel 2007, 16% nel 2008, 15% nel 2009, 14% nel 2010, 14% nel 2011, 14% nel 2012, 10% nel 2013, 8% nel 2014. Fino al 2012 il tasso di raccolta differenziata in città si manteneva su livelli assolutamente rispettabili per una città come Reggio Calabria, di oltre 180.000 abitanti, in quegli anni tra le prime a Sud di Roma per rapporto tra percentuale di raccolta differenziata e numero di abitanti. Poi il disastro. Il Comune è stato commissariato proprio a fine 2012, le società che gestivano la raccolta dei rifiuti sono state “sciolte” così come il consiglio comunale. Con l’addio alla Leonia, a Reggio è iniziata l’emergenza rifiuti: niente più differenziata ma soprattutto è esplosa l’emergenza, per la prima volta a giugno 2013 dopo 17 anni da quando in città non si vedevano più cumuli di rifiuti nelle strade (l’ultima emergenza, infatti, era stata nel 1996).

HpmImgRicordate i cassonetti di plastica blu, bianchi e gialli posizionati in tutta la città fuori dalle abitazioni? Era quella la raccolta differenziata che funzionava a Reggio: la portava avanti la Fata Morgana, che proprio nel 2008 – l’anno di massimo boom in città – aveva portato avanti una massiccia campagna di sensibilizzazione insieme al CONAI, i cui testimonial erano Ciccio Cozza, allora capitano della Reggina in serie A, e sua moglie Manila Nazzaro, Miss Italia.

La campagna di comunicazione fu sposata dal Comune, il Sindaco Scopelliti parlava di “rafforzare la convinzione che l’impegno dei cittadini sia più che utile, indispensabile, per portare risultati concreti e obiettivi di primaria importanza per il futuro della città, nell’ottica di costruzione di una Reggio capitale del turismo nel Mediterraneo“.  L’allora assessore all’ambiente del Comune, Antonio Caridi, spiegava a inizio 2008 che “ancora una larga fetta della popolazione si rifiuta di separare la spazzatura adducendo motivazioni quali la mancanza di tempo, la disorganizzazione dei servizi. Noi vogliamo invertire questa tendenza, con un’attenta e completa comunicazione ma anche con un servizio di raccolta efficiente“.

Rifiuti 3E il servizio di raccolta funzionava davvero: in quegli anni nessuno si sarebbe mai sognato di eliminare i cassonetti della spazzatura tradizionali, quelli per l’indifferenziata, che oggi sono inspiegabilmente spariti in città (da Palazzo San Giorgio nel 2015 pensano di risolvere così l’emergenza rifiuti! Eliminiamo i cassonetti … e la gente che fa? Se li tiene in casa? La conseguenza sono i cumuli di spazzatura nelle strade, come accade in questi giorni).

La Leonia procedeva alla raccolta indifferenziata, la Fata Morgana raccoglieva invece quella differenziata negli appositi cassonetti che erano stati comodamente collocati fuori dalle abitazioni.
La “resistenza” del reggino era sempre più flebile, dopotutto i numeri parlano chiaro. In quel 2008 Reggio riuscì a raggiungere il proprio record di differenziata al 16%, con una ciliegina sulla torta che diede alla città grande visibilità nazionale: la vittoria delle Cartoniadi, le Olimpiadi del riciclo. Nel 2008, infatti, si sfidarono a colpi di carta e cartone le città di Milano, Roma, Bologna, Firenze, Palermo e Reggio Calabria. La manifestazione, promossa da Comieco, ha visto sei delle maggiori città italiane – tra cui alcune con alti livelli di raccolta differenziata – competere per un mese intero a chi avrebbe incrementato di più la propria raccolta di carta e cartone rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso. La vittoria e il titolo di “regina italiana del riciclo” sono stati conquistati da Reggio Calabria, che erariuscita ad aumentare la sua raccolta ben del 339%: un risultato che dimostrava come il Sud era in grado di fare grandi progressi in questo campo. L’Amministrazione Comunale, con quel successo, ricevette un premio di 50.000 euro e le vetrine (positive) di tutti i mass-media italiani.

Rifiuti viale della Libertà (2)Oggi di quel “modello” di città sono rimaste soltanto le macerie: non è stato soltanto distrutto, ma viene anche vituperato. Ognuno, dopotutto, ha quel che si merita. E Reggio Calabria oggi differenzia meno rifiuti di 10 anni fa, esattamente la metà di 6 anni fa. La nuova Amministrazione Comunale ha lanciato un nuovo servizio di raccolta differenziata che però sta presentando numerose criticità per la sua scomodità: non esistono – come in tutte le città e in passato a Reggio – appositi cassonetti per la differenziata, ma ognuno deve differenziare i rifiuti (organico compreso) dentro casa e aspettare il ritiro che avviene (se tutto va bene) una volta a settimana, in orari ben precisi (quindi deve per forza esserci qualcuno a casa nel momento del ritiro…). Contemporaneamente, sono stati eliminati molti cassonetti della spazzatura indifferenziata. Il risultato è che in pochissimi stanno facendo la differenziata con un sistema così scomodo, arretrato e inadeguato, e in città l’emergenza rifiuti continua. Come nel 1997, quasi venti anni fa. Bentornati nel Medioevo.

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