Reggio: a Catona all’Istituto delle Figlie di Maria un convegno in onore della fondatrice delle Immacolatine

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A Catona un convegno per i 150 anni dalla nascita della fondatrice delle Immacolatine

Tavolo 1_oUna testimonianza di fede e di impegno sociale, la figura di Suor Brigida Postorino di cui, quest’anno si stanno celebrando i 150 anni dalla nascita e che, con il suo impegno fondò l’Istituto delle Figlie di Maria Immacolata, nella periferia della città, giungendo sino a Frascati e in Argentina. Ieri nel Salone dell’Istituto da lei fondato, un convegno dedicato alla reggina per la quale è in corso la Causa di Canonizzazione al Vaticano.

Dopo i saluti istituzionali del vicesindaco Saverio Anghelone, che ha ribadito la vicinanza dell’amministrazione a quanti sul territorio si spendono per dare conforto ai più deboli, è intervenuta la Madre Superiora Generale, Scolastica Sestito, per la quale “Suor Brigida è stata un grande dono per la Chiesa di Catona, una piccola grande donna che ha ispirato religiosi e comuni cittadini con il motto “Amore e zelo”, amore per Dio e per le anime”.

La Postulatrice per la Causa di Canonizzazione, la Madre Superiora Generale Emerita Loretana Grosso ha, invece, ripercorso la vita della religiosa trascorsa in un ambiente profondamente devoto, sin alle sue lotte coraggiose per ottenere l’apertura dell’istituto e l’impegno per la formazione culturale e professionale delle giovani donne. “Un impegno per i poveri del suo paese, desiderosa com’era – ha detto Suor Loretana – di elevare il livello sociale degli abitanti di Catona. Istituto creato 117 anni fa – ha continuato – acquistato dalla famiglia Calabrò, struttura demolita dal terremoto del 1908 e poi ricostruita sullo stesso sito. Una santità vissuta nel quotidiano, da ammirare e imitare – secondo la Madre Superiora – di cui ci ha dato testimonianza il professor Burzumati che ne ha tutelato il ricordo con i suoi studi”.

RelatoriLa professoressa Vilma Iaria ha tracciato un ritratto di Suor Brigida quale “Antesignana dell’integrazione tra i Popoli”. “Per il suo vedere oltre – ha detto la relatrice – per il suo impegno nella formazione delle giovani, quasi avesse anticipato la lotta per le rivendicazioni femminili. Ma c’è di più –  ha continuato la Iaria – nel suo desiderio di sostenere sia gli emigrati sia le popolazioni indigene in Argentina, il suo impegno è precursore della cooperazione internazionale. Suor Brigida ha inteso che un paese cresce se crescono i suoi abitanti con i comportamenti e nell’amore di Dio. Desiderava che le donne avessero una formazione e un’autonomia, come i giovani di oggi cui spetta di ricreare un paese che abbia etica, legalità e giustizia. Suor Brigida è stata segno di legalità e ha dato al suo paese una nuova vita e speranza, una missione che oggi spetta alle nuove generazioni”.

La pronipote di Suor Brigida, la professoressa Gabriella Gangemi ha parlato del ruolo di educatrice di Suor Brigida, sotto l’egida di un sentire cristiano, nel dettare un regole certe per la vita religiosa e l’azione spirituale. “La scuola come luogo di eccellenza per la diffusione del Vangelo e della fede – ha detto – e i docenti come figure centrali per la formazione degli uomini”.

Chiusura lasciata a Monsignor Antonino Denisi che, nell’auspicare tempi certi per il processo di Canonizzazione ha ribadito “il patrimonio che Suor Brigida ha lasciato, con il suo Istituto, ma anche con il suo insegnamento. Non so se la storia abbia recepito il valore del suo messaggio educativo – ha detto – sulla scia di Don Bosco, che sosteneva che l’educazione è una questione di amore. Le Immacolatine, grazie all’impegno di Suor Brigida che operò in anni difficili, hanno rappresentato e rappresentano ancora oggi un raggio di sole e di speranza. Suor Brigida ha delineato la figura esemplare della Suora: forte e dolce, zelante e compassionevole, indulgente nel giudicare, amante della preghiera e fonte di gioia per le anime”.

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