Reggio: la USB reggina denuncia un “comportamento irresponsabile” dell’ATAM S.p.a.

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Il prof. Gatto, amministratore dell’ATAM S.p.a ha disertato l’incontro convocato dalla Direzione Territoriale del Lavoro di Reggio Calabria 

Federazione provinciale Reggio Calabria, USB Lavoro privato, denuncia un comportamento irresponsabile della ATAM s.p.a.: “La decisione dell’amministratore unico dell’ATAM S.p.a. prof. Gatto di disertare l’incontro convocato dalla Direzione Territoriale del Lavoro di Reggio Calabria stamattina 20 marzo, ci dice l’esatta misura delle modalità di gestione delle relazioni industriali da parte dei vertici aziendali. Una decisione, quella aziendale, che inserisce nuovi elementi di conflitto nel già difficile rapporto con la scrivente Organizzazione sindacale e con i dipendenti poiché assommano a tre le mensilità arretrate. Nella riunione di oggi, inoltre, si sarebbe dovuto discutere e definire la vicenda delle prestazioni straordinarie richieste ai lavoratori, ma non liquidate con la scusante che il DTL di Reggio Calabria non abbia comunicato se alla presenza di un Contratto di solidarietà difensivo di Tipo B, si possono liquidare tali prestazioni.Siamo difronte a una situazione che definiamo ridicola giusto per non rischiare di essere querelati”.

La USB reggina si domanda: “Com’è possibile richiedere ai lavoratori prestazioni aggiuntive al normale orario di lavoro, ridotto del 9% per supposti esuberi, e negare poi la loro liquidazione? Com’è possibile che nonostante la presenza in azienda di manager di provata capacità, a loro dire, e consulenti da oltre 50.000 € annui, non si è nelle condizioni di stabilire se in presenza di un Contratto di solidarietà difensivo sia legale richiedere prestazioni straordinarie ai dipendenti? Basterebbe andare sul sito dell’Inps per avere chiarimenti. Non capiamo allora, a fronte questa palese inadeguata gestione dell’azienda, cosa aspetta il sindaco Falcomatà, che continua a negarsi al confronto, a licenziare questo pseudo manager che, insieme al consulente. dimostra, nei fatti, di non essere all’altezza di governare i processi di riorganizzazione dell’azienda nel rispetto delle leggi. Una condizione che potrebbe aggravare la crisi aziendale qualora il Ministero del Lavoro, a seguito delle verifiche delle buste paga dei dipendenti e dei turni di servizio dove emerge chiaramente il ricorso a prestazioni straordinarie, stabilisse che con l’attivazione del CdS difensivo è stato attuato un sistema illegale allo scopo di drenare risorse alle casse dell’Inps”.

“Noi aspettiamo e siamo sicuri che anche questo management dovrà, alla fine, rispondere a qualche magistrato per le sue decisioni palesemente fuori dalle regole insieme a chi, per motivi incomprensibili, – conclude la USB – ha sottoscritto l’accordo certificando esuberi inesistenti come dimostra il ricorso allo straordinario”.

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