A quasi otto anni dalla “Strage di Duisburg” i genitori delle vittime chiedono giustizia
Tra i presunti responsabili di questa carneficina c’è anche Giovanni Strangio. Egli condannato nel 2011 all’ergastolo dal Tribunale di Locri, grida dal carcere la sua innocenza. La sua presunta estraneità dei fatti l’ha ribadita anche in una dichiarazione nella quale Strangio chiede di incontrare il Papa. La lettera riportata interamente dal quotidiano “La Gazzetta del Sud” si può riassumere nella frase in cui Giovanni Strangio dice: “Lo voglio gridare ad alta voce: sono innocente, non ho commesso gli omicidi per i quali sono stato condannato. Voglio vedere il Papa”.
A questa lettera, però, i genitori delle vittime della “Strage di Duisburg” e in particolare, Giorgi Antonia madre di Marco Marmo, Pergola Giovanni poliziotto in pensione con la moglie Carlino Marianna, genitori dei fratelli Francesco e Marco Pergola, hanno risposto.
“Se Giovanni Strangio fosse innocente – annunciano i genitori delle vittime – più che al Papa dovrebbe chiedere udienza ad un buon Magistrato. Il Papa può solo alleviare le pene dell’anima. Noi vittime per prime non vogliamo alcun innocente dietro le sbarre, ma solo i colpevoli della morte dei nostri figli. Certo è che la “latitanza” di Strangio subito dopo la Strage, le contraddizioni emerse durante l’esame dell’Avv. Riolo, difensore della parte civile e il contenuto delle chat intercettate all’epoca dei fatti, non rassicurano il fallimento dell’opera dei Magistrati che lo hanno fino ad ora giudicato”. Queste le parole indignate dei genitori delle vittime che non chiedono altro che sia fatta giustizia per la morte dei loro cari.