Messina, all’Amam la gestione dei rifiuti. Intanto l’Enel presenta il conto

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La partecipata comunale sostituirà MessinAmbiente e Ato3

L’Enel porta in tribunale l’Amam, ossia lo Stato porta in un’aula giudiziaria il Comune: è questa l’indiscrezione che arriva dalla partecipata addetta all’erogazione del servizio idrico in città e attiene l’impiego dell’energia necessaria per far funzionare le pompe di sollevamento.

L’Amam ha contestato, in particolare, le fatture relative al biennio 2009-2010, non concordando sulla congruità di un decreto ingiuntivo prossimo ai 12 milioni di euro. Nel frattempo, a scopo cautelativo, il CdA ha deciso d’istituire un ufficio preposto all’attività di recupero crediti, impiegando il personale ex Feluca, sopraggiunto nell’azienda in seguito alla decisione del Comune di procedere con la mobilità occupazionale fra i dipendenti delle partecipate. Tale ufficio dovrà analizzare i diversi contenziosi che l’ente vanta con privati ed istituti pubblici: i crediti totali che l’Amam iscrive a bilancio sono stimabili in circa 60 milioni di euro.

Sul versante della mission aziendale, la stessa partecipata si prepara a gestire le nuove competenze demandate da Palazzo Zanca: dal 1° luglio di quest’anno, infatti, sarà l’Amam ad occuparsi della gestione dei rifiuti, con la liquidazione contestuale dell’Ato3 e lo scioglimento di MessinAmbiente. L’obiettivo è creare una Multiservizi, ma non è ancora chiaro come si opererà nel regime transitorio.

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