Messina, Ardizzone boccia il Ponte sullo Stretto: “serve liquidità”. Ma gli investimenti dove sono?

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Ieri mattina il convegno al Palacultura sulle infrastrutture e la rinascita economica

ponte-strettoMentre i sindaci dell’Area dello Stretto firmano un’intesa per promuovere il riconoscimento di Scilla e Cariddi quale patrimonio dell’umanità, a Messina si torna a parlare di Ponte. L’occasione si è avuta ieri, nella cornice del Palacultura, in occasione di un convegno sulle infrastrutture del Sud, ritenute il presupposto indispensabile per un’Italia economicamente forte e socialmente coesa. A proporre la riflessione collettiva sono stati il Rotary, Lion e Kiwanis. Nel corso della mattinata sono stati sviscerati gli elementi scientifici ed ingegneristici per cui la riapertura del dossier Ponte rappresenterebbe un volano per l’economia calabrese e siciliana. Presenti Enzo Garofalo, esperto del Ministero per le infrastrutture nel Meridione, ed il presidente dell’Ars Giovanni Ardizione. Quest’ultimo, in particolare, ha bocciato le ipotesi rilanciate in questa assise, evidenziando come la Sicilia “abbia bisogno di liquidità immediata, non di uno sguardo rivolto al passato“. E se è indubbiamente vero che le difficoltà legate alla realizzazione dell’opera sono cresciute negli anni, è altresì innegabile un dato: senza infrastrutture non si stanno vedendo nuovi investimenti. Anzi: nel Def  “non ci sono interventi per l’area dello Stretto” ha sottolineato Francesca Moraci, ordinario di Urbanistica all’Università di Reggio. Da qui la decisione degli organizzatori di rilanciare il tema, per svegliare una comunità pigra, rassegnata a subire ogni tipo di scippo senza nemmeno alzare la voce.

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