La “scollatura” tra guida pastorale e parrocchiani è amara realtà che si registra in molti ambiti territoriali, proprio dove si dovrebbe “produrre” la “certezza” per gli adolescenti, la “speranza” per i giovani e la “sicurezza” per gli anziani
Tra le tante mail che mi giungono, ve ne sono veramente molte (e questo dispiace) che “lamentano” la non “conformità” alle promesse di ordinazione dei propri parroci! Mi rendono conto che questo è “argomento” che scotta e per nulla gradito al “mondo sacerdotale”. Pur tuttavia, non si può non parlarne e ignorare l’aspetto assumerebbe un significato di “arrendevolezza” che non appartiene alla cultura e alla tradizione del cristiano! La “scollatura” tra guida pastorale e parrocchiani è amara realtà che si registra in molti ambiti territoriali, proprio dove si dovrebbe “produrre” la “certezza” per gli adolescenti, la “speranza” per i giovani e la “sicurezza” per gli anziani! Per questo si registra non solo l’allontanamento dalle strutture della Parrocchia, ma addirittura, a causa della discutibile condotta dei sacerdoti, molti guardano da lontano e con diffidenza! Va tuttavia evidenziato che grazie alla variegata “offerta” di comunicazione dei midia a tutti i livelli , coloro i quali non possono non dare senso alla loro vita e quindi vivere del proprio credo, individuano, con sempre più convinzione, in Papa Francesco il proprio parroco! Le rinunce, privazioni e povertà una volta erano “appannaggio” degli “impolverati” sacerdoti di “campagna”, mentre l’opulenza e le comodità quotidiane erano prerogativa riservata solo agli alti prelati e a coloro i quali soggiornavano in Vaticano. L’evoluzione e/o se si vuole “involuzione”, ha condotto a un’inversione di rotta per questi aspetti. Infatti, l’emaciato sacerdote di un tempo ha fatto posto al rubicondo parroco “confortato” da ogni sorta di benessere al quale non vuole proprio rinunciare! L’esempio di “Francesco” (leggasi: riforma della figura del Papa), è apprezzato dai fedeli che vorrebbero fosse realmente praticato da tutti i parroci. Se si vuole essere “ipocriti” e chi scrive non lo è, si potrebbe affermare che tutti i sacerdoti sono ritornati ad essere quelli di una volta in “obbedienza al silente richiamo del Papa”. In effetti, così non è! Va evidenziato che moltissimi sacerdoti non hanno mai smesso i “panni” del buon pastore con esempi di vita che certamente conducono a quella eterna con effetto trainante di tanti parrocchiani. Precisato ciò, aggiungo che “questo Papa” sta “molto stretto” a tanti e che le “periferie” rimangano ancora tali alla presenza di “atolli” di privilegio! Si vuole forse negare che in tanti si prega per la lunga vita del Santo Padre? Credo proprio di no e che la preghiera, nel senso sperato, cresca in modo esponenziale ogni giorno che passa? “Lunga vita a Papa Francesco e a Francesco Parroco del mondo!” Accade anche che in alcune città italiane si stiano producendo delle Tshirt con su scritto “Papa Francesco è il mio parroco”! Questa “provocazione” è un chiaro invito ai parroci a seguire l’esempio del Papa, per essere a loro volta seguiti dai fedeli! Le “contromisure” di coloro che di rinunce non ne vogliano proprio sentire parlare, si concretizzano in parole di apprezzamento per il Santo Padre nel contesto delle loro omelie, ma nel mantenimento della loro privilegiata condizione di vita. Come dire: “Parla” pure ma a me sta bene così! “Questo Papa” alza il telefono e chiama chiunque con semplicità e umiltà! Mi pongo alcune domande: avete mai ricevuto una chiamata dal vostro parroco che chiedeva le motivazioni della vostra prolungata assenza dall’Eucaristia e dalle attività parrocchiali? Vi è giunta mai notizia che sono disponibili nella vostra parrocchia servizi igienici e kit d’indumenti intimi da destinare ai poveri unitamente la gratuità per rasatura e taglio capelli? Naturalmente, di domande ne potrei rivolgere molte di più a scapito di altre considerazioni. Il “Papa parroco” è un virtuoso del “saluto” affettuoso e cordiale ai fedeli, mentre molti parroci “gestiscono abilmente” il loro diniego alla buona educazione e cortesia ai parrocchiani che “contestano” senza ipocrisie il loro modus vivendi! Un sacerdote mi ha scritto: “… questo tuo articolo farà rumore solo per pochi giorni, poi tutto sarà dimenticato”! Caro “don”, credo invece che tanti altri ne parleranno e dagli “acuti” del singolo si ascolteranno le voci corali del dissenso! Come concludere questa breve e singolare disamina del “Papa parroco”, se non con l’esortazione di Maria madre di Gesù e madre nostra alla quale i reggini sono molto devoti? “… pregate, pregate per i religiosi e le religiose”. Il tuo Parroco invece chi è? Scrivilo alla nostra redazione in tutta riservatezza (non pubblicheremo nomi e/o riferimenti).