Reggina, ecco perchè il futuro passa dal nuovo stadio di proprietà: il progetto per tornare grandi

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La Reggina ha progetti importanti per il futuro: la costruzione del nuovo impianto di proprietà è un passo fondamentale per ritornare protagonisti

Il presidente Foti nella conferenza stampa di ieri, dopo la conferma della cessione della maggioranza delle quote alla cordata australiana, si è soffermato sulla questione stadio: “oltre un anno fa mi sono relazionato con un fondo immobiliare internazionale: mi hanno contattato per chiedermi se c’era la volontà da parte della Reggina di costruire uno stadio nuovo. Sono scesi a Reggio Calabria, hanno fatto un sopralluogo nell’area di Catona già di proprietà della Reggina, e mi hanno fatto un progetto. All’epoca c’erano i commissari prefettizi e io mi sono presentato da loro illustrandogli l’interesse da parte di questo fondo internazionale che vorrebbe relazionarsi con il Comune per capire se è possibile fare qualcosa nell’interesse della città”.

“Questi investitori sono venuti a Reggio 4 volte, portando sempre documentazioni chieste dal Responsabile di Potenza a cui i commissari avevano affidato la questione. Era sempre un burocrate prefettizio. Era un investimento di 100 milioni di euro, una cifra importante, dando lavoro a 150 persone per tre anni, per riqualificare l’area del Granillo. I commissari gli hanno chiesto la possibilità di avere un istituto di scuola media inferiore oltre ad una piscina e a spazi verdi con 500 posti macchina più la cifra per l’acquisto dell’area, quindi si era in una fase abbastanza avanzata di confronto. Anche loro hanno chiesto un business plan, questo fondo immobiliare internazionale si chiama Collins, e c’era la disponibilità per fare l’intervento. Il Comune non avrebbe speso un centesimo, anzi, una delle voci del business plan prevedeva che il Comune avrebbe ricavato molto più di quanto ricava oggi per l’affitto dello stadio della Reggina, che già da anni ha l’onere di gestire l’impianto e di mantenerlo funzionale dando respiro alle casse comunali. Il terreno di Catona è un’altra cosa, è un terreno di proprietà della Reggina su cui si potrà investire in futuro per uno stadio di proprietà”. 

Uno stadio di proprietà consentirebbe un incremento degli sponsor e delle entrate, oltre a un indotto non indifferente per tutta la città. “Io credo – ha detto ieri Foti – che bisogna creare i presupposti e dare la possibilità alle famiglie di tornare ad amare il calcio, riportando passione ed entusiasmo. Ovviamente serve lo svago, servono strutture al passo con i tempi. Non può essere solo un evento. Oggi il calcio è molto cambiato, è tutto ridotto a un evento con le tv e i mass-media. Invece sarebbe molto bello avere una presenza massiccia e presente sugli spalti che sia da cornice a quello che è uno spettacolo, e per farlo siamo noi a doverci adeguare ai tempi“.

Anche la Reggina come Juventus, Udinese, Milan e Roma

La Reggina pensa in grande, le parole di ieri in conferenza stampa del presidente Foti hanno riacceso l’entusiasmo. Il progetto per il futuro è importante e passerà dalla costruzione del nuovo stadio di proprietà. I nuovi proprietari hanno progetti seri e quello della costruzione del nuovo impianto è prioritario. La prima società a realizzare il progetto è stata la Juventus, poi l’Udinese dove la costruzione è ancora in corso (vedi foto), mentre Milan e Roma saranno le prossime squadre a dotarsi di un impianto avveniristico di proprietà, con progetti già avviati. Il calcio italiano ha capito l’importanza di disporre di uno stadio di proprietà e nei prossimi anni la maggior parte delle società si adopereranno. La Juventus da qualche anno può disporre di un’importante risorsa che è appunto lo stadio di proprietà, da quel momento i ricavi sono aumentati moltissimo e hanno permesso alla Juventus di primeggiare in Italia e di avvicinarsi alle big europee. Nel suo piccolo la Reggina può seguire il modello e cercare gradualmente di tornare protagonista nelle categorie che più le competono, esattamente come è successo venti anni fa quando ha realizzato il Centro Sportivo trasformando una discarica abusiva intorno ad una fiumara, in un polo d’eccellenza per la crescita e la formazione di migliaia di ragazzini che apprendono i nobili valori dello sport e inseguono il sogno di diventare campioni. La storia si ripete, la Reggina lavora con lungimiranza per tornare grande.

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