I tifosi della Reggina sui social network tuonano contro le “assurde” richieste del Procuratore Federale Stefano Palazzi, 9 anni dopo l’incredibile -15 di Calciopoli, ancora una volta nel mirino per un evidente accanimento nei confronti della squadra di Reggio Calabria
Ne abbiamo già parlato ieri sera: il Procuratore Federale Stefano Palazzi, alla fin fine, sta facendo un favore a Lillo Foti, spostando su di se’ le attenzioni della tifoseria reggina che lo accusa, non certo senza elementi che possano sostenere questa tesi, di un incredibile accanimento contro la squadra di Reggio Calabria, dopo i precedenti degli scorsi anni, dallo scandalo di Calciopoli nel 2006 a quello del Calcioscommesse tra 2011 e 2012.
La Reggina, è bene precisarlo, sta pagando regolarmente gli stipendi dei propri calciatori e dipendenti. La Reggina sta garantendo l’ordinaria amministrazione, la manutenzione e la gestione dello stadio Granillo, addirittura la settimana prima di Pasqua il CdA del club ha approvato il bilancio del secondo semestre del 2014 con un attivo di oltre 230 mila euro.
Venti punti di penalizzazione nel calcio italiano non si erano mai visti prima nella storia per nessun tipo di scandalo. Il Parma fallito, senza società, dove i calciatori quest’anno non hanno mai visto un euro nonostante siano in serie A, la cui società che è fallita con oltre 100 milioni di euro di debiti (la Reggina ne ha 10, già rateizzati con il Tribunale e l’Agenzia delle Entrate) e con una serie di scandali amministrativi e giudiziari, è stato aiutato dalla Federazione e sta giocando in serie A con appena 3 punti di penalizzazione.
Venti punti di penalizzazione per la Reggina in Lega Pro: mai, nella storia, la Procura aveva chiesto così tanto nel calcio Italiano. Lo stesso Stefano Palazzi nel 2006 per Calciopoli (parliamo di Calciopoli, il più grande scandalo della storia del calcio italiano e probabilmente anche europeo!) aveva chiesto 17 punti di penalizzazione per la Juventus in serie B, 19 punti per la Fiorentina, 15 punti per la Reggina, 11 punti per la Lazio e 8 punti per il Milan. Tutte le altre società-satellite del sistema Moggi, a partire dal Siena e dal Messina sparite dal panorama calcistico che conta subito dopo quello scandalo, rimasero immuni. Anche nove anni fa, dopo “Calciopoli” per Palazzi la Reggina era l’artefice delle più grandi malefatte. Una penalizzazione incredibile, che è stata poi superata indenne soltanto grazie allo straordinario miracolo di quella squadra guidata da Walter Mazzarri. Oggi, invece, la Reggina non sembra avere le forze di andare oltre simili ostacoli, ma questo non può certo giustificare un accanimento del genere. E non è tutto.
Calcioscommesse 2012: la Procura chiede -15 per l’Albinoleffe, -11 per il Piacenza, -8 per l’Ancona.
Mai, tra Calciopoli e Calcioscommesse, Palazzi aveva chiesto 20 punti di penalizzazione per una società, come invece ha fatto in questa stagione con l’evidente intento di affondare la Reggina. Sia chiaro, che Foti di errori ne abbia fatti nella gestione del club, e che la Reggina viva un momento di grande difficoltà da tutti i punti di vista, non è in discussione: è una realtà acclarata. Ma non può giustificare o consentire ai padroni del palazzo di prendersi gioco di una realtà che rappresenta una delle dieci Città Metropolitane d’Italia, una delle realtà più importanti del Sud, una città di 200.000 abitanti che negli ultimi due decenni ha dato grande lustro al calcio italiano.
Vorrebbero capire perchè il punto di penalizzazione per il ritardo nella presentazione della fideiussione dello scorso luglio, per la Reggina è arrivato il 17 febbraio e per l’Ischia, diretta concorrente degli amaranto, è arrivato soltanto il 9 aprile, dopo quasi due mesi. Parliamo della stessa identica irregolarità. Stesso peso, due misure.
Vorrebbero capire perchè il punto di penalizzazione per non aver pagato le ritenute Irpef e dei contributi Inps relativi agli emolumenti delle mensilità di settembre e ottobre 2014, alla Reggina è arrivato il 27 marzo mentre per il Savoia, altra diretta concorrente degli amaranto, è arrivato il 9 aprile, dopo due settimane. Parliamo della stessa identica irregolarità. Stesso peso, due misure.
La prima penalizzazione di questa stagione la Reggina l’ha subita il 20 ottobre scorso. Era la squadra di Ciccio Cozza che dopo 9 giornate di campionato era tranquilla a metà classifica, con 9 punti raccolti in 9 partite, si trovava esattamente a metà della graduatoria, con 5 punti di vantaggio dalla zona retrocessione e due punti di vantaggio sulla zona playout, un derby trionfale sul Cosenza vinto 3-0 al Granillo per la gioia dei tifosi, e prospettive non certo così tragiche come l’attuale ultimo posto. Poi la batosta di 4 punti di penalizzazione che ha tagliato le gambe a una squadra giovane e inesperta, che in 9 partite dopo quella penalizzazione ha fatto un solo punto e un solo gol, subendo un evidente contraccolpo rispetto a quel provvedimento.
A febbraio quei 4 punti sono stati restituiti, ma chi ha risarcito il campionato della Reggina ormai compromesso da quel provvedimento sbagliato? Senza quel -4 nel momento iniziale della stagione, la Reggina di Ciccio Cozza avrebbe potuto compiere una stagione ben differente.
Chi vuole il mare della Reggina non è sembrato, forse, molto deluso dalla restituzione dei 4 punti alla Reggina: ormai il campionato degli amaranto era compromesso, i punti persi indirettamente sul campo per il contraccolpo di quella penalizzazione sono stati molti più di 4. Quella penalizzazione aveva tramortito la squadra. Poi i giudici hanno sentenziato che era sbagliata, ma intanto il danno era fatto.
“Quando gli elefanti combattono è sempre l’erba a rimanere schiacciata. La Reggina e la Calabria intera gridano NO“. Con questo mega-striscione in curva Nord nel 2006 era iniziato il miracolo di Mazzarri & company. Oggi a gridare “NO” sono i pochi tifosi rimasti affezionati alla Reggina anche in questa categoria, non ci sono le condizioni per contrastare come nove anni fa l’inspiegabile accanimento del Palazzo. Ma questo calcio, a prescindere dall’episodio della Reggina, è sempre meno credibile…