Reggina-Ischia 0-1: in campo il danno, negli spogliatoi la beffa. Continuano a prenderci in giro…

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StrettoWeb

Un anno dopo il Centenario, sta finendo la storia della Reggina ma i suoi protagonisti continuano a prenderci in giro e raccontarci aria fritta

reggina ischia (40)Era uno spareggio: bisognava vincere per continuare a sperare, e inseguire. Invece la Reggina ha fornito una delle prestazioni più indecorose dell’intera stagione, ha perso meritatamente una partita in cui non ha saputo fare nulla di meglio se non lanciare lungo il pallone e pregare che arrivasse a qualcuno con la maglia amaranto. E’ successo raramente, e quando è capitato, è stato comunque tutto inutile. L’Ischia ha fatto la partita che doveva fare, difendendosi con ordine, senza rischiare mai nulla per poi colpire su calcio piazzato approfittando degli handicap della retroguardia reggina. Ha vinto con merito l’Ischia, ha perso tempo, ha simulato falli, ha sgomitato, lottato, sudato. Ha avuto la grinta e la cattiveria che è invece mancata agli amaranto. Ha fatto di tutto per strappare un risultato fondamentale che adesso proietta la piccola squadra campana a -5 punti addirittura dalla salvezza diretta, e comunque a +7 dalla Reggina, una posizione che gli assicura quantomeno la possibilità di fare i playout.

reggina ischia (32)Alla Reggina, invece, restano solo le macerie. La salvezza diretta dista 12 punti, i playout sono a 4 punti (l’Aversa Normanna) che però deve ancora giocare stasera. E anche se nei prossimi giorni arriveranno le penalizzazioni per Ischia (2 punti?), Savoia (4 punti?) e la stessa Aversa (un punto?), anche la Reggina aspetta ulteriori punti di penalizzazione che arriveranno nel mese di aprile (probabilmente saranno 2).
A 5 giornate dalla fine, la salvezza diretta è ormai impossibile (tra una o due giornate sarà anche matematico, a scanso di clamorosi ribaltoni), ma anche per raggiungere i playout serve un’impresa miracolosa. Bisognerebbe uscire indenni dalla trasferta di Benevento, battere il Savoia nell’ultimo scontro diretto al Granillo e poi sfruttare nelle ultime tre partite la rilassatezza di Foggia, Catanzaro e Martina Franca che non dovrebbero avere più nulla da chiedere al campionato.

reggina ischia (26)Ipotesi, sogni, speranze che si infrangono nella mente dei tifosi al solo ripercorrere la disastrosa prestazione di oggi con l’Ischia. Avesse vinto la Reggina, la classifica sarebbe ben differente e la squadra andrebbe a Benevento non più da ultima in classifica viste le penalizzazioni che arriveranno alle altre dirette concorrenti la prossima settimana. Ma oggi non si è vinto, anzi, in campo abbiamo assistito al danno e negli spogliatoi alla beffa.

Alberti ci ha spiegato (?) che l’obiettivo era il pareggio, che non ha inserito attaccanti per non sbilanciare la squadra e difendere lo 0-1 nella speranza di rimanere in partita e acciuffare il pari al 94°. Avesse segnato Armellino di testa (a proposito, come ha fatto a non arrivare su quel pallone) forse sarebbe stato addirittura felice. Di aver pareggiato con l’Ischia al 94° in casa dopo una partita inguardabile.

reggina ischia (12)Basta prese in giro! La gente è stanca, la tifoseria esausta. Per quante colpe possano avere ambiente e tifoseria, Reggio Calabria non merita tutto questo. In 33 partite stagionali, la Reggina oggi ha racimolato la 19^ sconfitta, ha subito il 49° gol mentre con appena 24 reti realizzate è di gran lunga il peggior attacco del campionato (poi c’è l’Ischia, che ne ha fatte 26 ma in classifica ha 7 punti in più, e la Paganese che ne ha fatte 28 ma in classifica ha 12 punti in più). La squadra sta meritando l’ultimo posto, sta meritando sul campo la retrocessione in serie D così come l’anno scorso ha meritato quella in Lega Pro.
Certo, la penalizzazione di 4 punti pesa sulla classifica della Reggina, per questo è giusto spalmare le responsabilità non solo su allenatore e calciatori ma anche sulla società. Dopotutto non basta quel -4 per giustificare questo disastro. Anche con 26 punti la squadra sarebbe ultima.
Guardate il Barletta: i suoi calciatori giocano senza stipendio da mesi, la prossima settimana subiranno una penalizzazione pesantissima, forse di 6 o addirittura 7 punti in classifica, ma sono al nono posto e scenderanno all’undicesimo, perchè basta fare un minimo di calcio in questa categoria per non correre alcun rischio, nonostante le penalizzazioni.

regginaQuella di oggi era l’occasione ideale per tornare in sala stampa il Presidente Foti con i 5 dell’Ave Maria (Belardi, Cirillo, Aronica, Armellino e Di Michele), avremmo voluto un confronto con la società e con una squadra che scende in campo e si consegna all’avversario, una squadra che non fa niente per vincere ma sembra rassegnata alla sconfitta. E’ chiaro che Foti, dopo l’inibizione, non poteva presentarsi, ma stavolta la società è stata assente in qualsiasi componente, avremmo voluto almeno qualche calciatore tra i più rappresentativi, uno dei “senatori”, per spiegare questa sconfitta dopo il teatrino dell’11 marzo.

L’abbiamo già scritto e lo ribadiamo: soltanto conquistando la salvezza sul campo ci potrebbe essere in estate qualche spiraglio di sopravvivenza per la società Reggina Calcio. Invece la retrocessione in serie D apre scenari impensabili sotto l’aspetto societario con gravissime ripercussioni per lo sport cittadino. 

Reggio Calabria rischia per la prima volta nella storia di ritrovarsi priva di calcio, priva della Reggina. Una città che oggi sembra sempre più degradata e disastrata da ogni punto di vista, sociale, economico, civile e anche sportivo, dal prossimo anno potrebbe non avere più neanche la sua squadra di calcio. Perchè retrocedere in serie D non significa disputare la serie D. La storia della Reggina sta finendo proprio nell’anno successivo al Centenario.

Le foto di StrettoWeb © Paolo Furrer:

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