Reggio: rifiuti e degrado al Monumento intitolato “ai figli di Lazzaro morti in guerra e sul lavoro” [FOTO]

StrettoWeb

Offeso dal degrado il monumento “ai figli di Lazzaro morti in guerra e sul lavoro”

Vincenzo Crea, referente unico dell’ANCADIC Onlus e Responsabile Comitato spontaneo “Torrente Oliveto” porta all’attenzione di StrettoWeb la situazione incresciosa del Monumento “ai figli di Lazzaro morti in guerra e sul lavoro” presente proprio nella frazione reggina.

“Il Monumento situato nell’area antistante alla delegazione municipale di Lazzaro – denuncia Crea – eretto per mantenere viva la memoria dei caduti in guerra e sul lavoro invece di essere circondato da “alloro” ai piedi si ritrova rifiuti prodotti da alcuni interventi di stramatura giacenti da  qualche tempo sul luogo. Oramai nulla ci potrà stupire e non grideremo sicuramente  allo scandalo se la notevole quantità di rifiuti si trova sotto gli occhi di tutti ovvero  nell’area antistante alla delegazione municipale, a qualche metro dalla Ss 106, a ridosso di un supermercato ed altre numerose attività commerciali, di fronte alla scuola media e a pochi metri dalla scuola elementare ove gli insegnanti hanno il compito facilitato nel rispondere alle domande degli scolari  circa la pulizia del paese, delle pratiche ecologiche e in qualche sporadica campagna di educazione ambientale. Per farci conoscere meglio non ci facciamo mancare un’altra analoga situazione nella rotatoria alle spalle della farmacia di Lazzaro, ove coperti dalla vegetazione giacciono da almeno sei mesi altri rifiuti prodotti dalla sfrondatura di alcune piante. Per fortuna che questi pseudo interventi si effettuano ogni due anni,circa. Anche se questo stato di degrado che ormai non conosce limiti ci dice che è un sogno sperare in un intervento di bonifica dei numerosi siti potenzialmente inquinati non sarebbe male l’emissione di un provvedimento sindacale con il quale si intimi (a se stessi – amministrazione comunale) la messa in pristino dello stato originario dei luoghi. Questa condizione di avvilente degrado che ha trasformato il paese di Lazzaro in una vera “cartolina d’autore”  porta a qualche riflessione e pone qualche interrogativo: non credo che gli abitanti di Motta avrebbero permesso questo stato di degrado e mi chiedo come sia possibile allertarsi –una volta l’anno-per rimuovere la banale carta lasciata sulla spiaggia e non vedere, chiamiamole col proprio nome,  queste discariche  – conclude  – che tra l’altro ci fanno vergognare e offendono la nostra dignità”.

 

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