La “furbata” ha fatto la fortuna di molti, ma anche la débâcle, in senso commerciale e non solo
La “furbata” ha fatto la fortuna di molti, ma anche la débâcle, in senso commerciale e non solo, di tanti! Il grande regista cinematografico “Camillo Mastrocinque” nel lontano 1962 la rappresentò in tutte le sue sfaccettature o quasi, nel film “Totòtruffa”. In molti ricorderanno che il Principe della risata “Totò” riuscì a vendere anche la “fontana di Trevi”! Per antonomasia il capostipite de: “Pacco, doppio pacco e contropaccotto”, per rimanere in tema cinematografico del genere “truffa”, da sempre è stata prerogativa del classico napoletano che di “riffa o di raffa” doveva sbarcare il “lunario”! Nel corso degli anni la cronaca ne ha riferite di molto singolari e per certi aspetti esilaranti. Oggi, Antonio Ricci a “Striscia la notizia” ne propone delle altre “innovative del genere” che mettono in guardia i malcapitati avventori. Qualche settimana addietro, proprio a Reggio Calabria accade che il “commerciante” deicida di far quadrare meglio i propri conti di giornata! La trovata è veramente singolare e non ha nulla da invidiare ai “virtuosi” partenopei. Con grande serietà, immedesimandosi nel ruolo del “furbetto”, il cassiere presenta il “conto” al consumatore che scorge un’addebbito molto sui “generis”! Lo scontrino sommava, oltre ai prodotti acquistati dal malcapitato nell’esercizio commerciale, il costo per “emissione dello scontrino fiscale con inchiostro indelebile”! Scontrino fiscale con inchiostro indelebile a pagamento? L’accaduto è stato riferito da alcuni consumatori che hanno effettuato acquisti presso un noto esercizio commerciale della città di Reggio Calabria, dove appunto, si sono visti addebitati per il rilascio dello scontrino fiscale con inchiostro indelebile, l’astronomica cifra di euro 4,50. Inoltre, furbescamente, l’esercente (non è dato sapere se si tratti di uno o più di uno di virtuosi), non ha avvisato il cliente sulla facoltà di richiedere lo scontrino in tale formato (inchiostro indelebile), o uno scontrino “normale”, per poter procedere, eventualmente, esso stesso a fotocopiarlo prima che “la stampa si sbiadisse”. L’ha invece emesso direttamente e ne ha chiesto il corrispettivo all’ignaro acquirente, ormai in stato confusionale dal profilare di norme in materia, supponendo che tale procedura fosse sancita dalla legge italiana! Quest’episodio mi ricorda quando, anni addietro, registravo nella capitale la candid delle “uova di gallo Ugandesi”. Le proponevo in vendita, non solo a sostegno delle problematiche economiche di quel paese, ma anche perché le uova di gallo Ugandesi possedevano delle proprietà nutritive particolari. Ne sono “cascati” a centinaia, tanto che le uova di gallo Ugandesi andavano veramente a ruba! Attenzione quindi: il furbetto di turno è sempre in agguato!