Quest’oggi, presso Palazzo Campanella, si è tenuto il seminario della CGIL “La città Metropolitana di Reggio Calabria nel contesto euromediterraneo: idee a confronto”. Da tutti gli interventi della giornata è emerso un concetto fondamentale: pensare la Città metropolitana in un’area integrata dello Stretto
E di idee si è parlato: idee da attuare nell’ottica di uno sviluppo riferito ai vari settori della vita pubblica del Mezzogiorno: dall’istruzione, ai trasporti, alla sanità, alle infrastrutture, al lavoro, all’ambiente, alla gestione dei flussi migratori, che stanno inevitabilmente cambiando il “panorama” dell’area dello Stretto, e non solo.
“Dopo la fine dell’illusione del ponte sullo Stretto – ha esordito Michele Gravano, Segretario Generale CGIL Calabria – si è aperta una nuova strada per uscire dalla crisi. L’area del Mediterraneo è per noi strategica, oltre ad essere un bacino di giacimenti unici, con potenzialità anche connesse ai suoi porti. La crisi sta picchiando duro – ha continuato a dire Gravano – ma la stessa crisi è anche segnale di trasformazione, di sperimentazione, che porta a strade nuove”.
E con “strade nuove” Gravano si è riferito anche all’attuale proposta di riconoscimento, da parte dell’Unesco, dell’area dello Stretto come patrimonio dell’umanità. Un tipo di riconoscimento, che anche qualora venisse approvato, non deve far dimenticare le criticità esistenti. Ciò nonostante, l’aera dello Stretto, intesa come area metropolitana, ha in sé delle potenzialità su cui puntare, e da cui partire per trovare delle soluzioni rispetto alle suddette criticità presenti: di questo ne è convinta Mimma Pacifici, Segretario Generale CGIL Reggio-Locri, che nel suo intervento ha puntato sul far emergere, all’interno del progetto dell’area metropolitana, tutte le realtà della zona: dall’aera jonica, alla tirrenica, a quella dello Stretto, “così da uscire – ha evidenziato la Pacifici – dalla logica del Reggio centrismo, basandosi sempre e comunque sul valore etico e di dignità che è quello del lavoro”. Su quest’ultimo fronte la CGIL si sta muovendo per istituire uno Statuto ed un Piano strategico che sia condiviso dall’intera cittadinanza, in un’ottica di pianificazione e di ideazione condivisa con la giunta regionale.
Si vuole proporre, insomma, sempre a detta di Mimma Pacifici, un sistema di trasporti intermodale: terra, gomma, acqua e quant’altro, che interessi anche quello che deve diventare realmente l’Aeroporto dello Stretto. E sempre in tema di trasporti, è stata toccata, tra le altre cose, la questione del rilancio della realtà locale delle ex Omeca.
Ciò che emerso è chiaro: bisogna far risaltare le potenzialità di tutte le località dell’area metropolitana dello Stretto, rilanciando in ognuna di esse iniziative già avviate, ad esempio, a Reggio, come quella della raccolta differenziata. Un altro tema “caldo”, questo: la raccolta e lo smaltimento dei rifiuti.
“Bisogna veramente PENSARLA un’idea concreta di area metropolitana”, così Nino Costantino, Segretario Generale CGIL Gioia Tauro, che ha continuato a dire: “che si organizzi un decalogo di idee su tutta l’area e su tutti i problemi che la riguardano. Non da ultimo, il dramma dell’immigrazione, in riferimento al quale l’Unione Europea non ha ancora fatto niente per dare una prospettiva positiva”. E parlando di immigrazione, Costantino ha avanzato due proposte significative: “che si raddoppino i finanziamenti all’operazione Mare Nostrum – ha detto – e si facciano diventare i nostri porti una base strategica e umanitaria. Potremmo essere noi stessi, avviando una vertenza sullo Stretto, il traino per un cambiamento sul versante della politica nazionale”.
E come non parlare, poi, del porto di Gioia Tauro, che come è emerso quest’oggi non può essere considerato come il porto di una sola cittadina, di una sola area, ma deve essere ripensato come il porto di tutto il Mezzogiorno, il gateway delle merci. “È importante stabilire un patto di consultazione stabile tra le due sponde dello Stretto – ha concluso Costantino – istituire una consulta sul lavoro”.
E dall’altra parte della sponda, arriva la risposta di Lillo Oceano, Segretario Generale CGIL Messina: “esiste una reale necessità di far muovere le merci – ha dichiarato – sulla base di una vocazione propria dell’area, anche di tipo agroalimentare, e delle capacità produttive che ci appartengono, considerando il tutto in un’ottica di sviluppo e di occupazione”. E parlando di infrastrutture, Lillo Oceano si è mostrato fermamente convinto nel dichiarare che “se mancano le ferrovie in Sicilia, la Salerno-Reggio Calabria non ha ragione di esserci in termini di utenza. Dobbiamo farla insieme questa battaglia”.
Una battaglia a cui partecipare in maniera unitaria, anche considerando la volontà di promuovere insieme dei protocolli per quanto riguarda l’aspetto delle Università e degli Enti di ricerca.
Due sponde, quella della Calabria e della Sicilia, che hanno molto in comune: a partire dal rischio sismico e dal dissesto idrogeologico, dei rischi di cui è consapevole anche il Presidente dell’Ente Parco Nazionale dell’Aspromonte, Giuseppe Bombino: “bisogna pensare ad un territorio più intelligente – ha affermato – la montagna, ad esempio, non deve essere più vista come il luogo dei problemi, che ha respinto in passato le popolazioni, ma che ambisce ad una più potente potenzialità”.
Potenzialità purtroppo inespresse sul fronte dell’istruzione; e di ciò ne hanno parlato parecchio gli ospiti presenti a rappresentare l’Università Mediterranea di Reggio Calabria e l’Università Magna Grecia di Catanzaro, come Consuelo Nava, Francesca Moraci, Antonio Viscomi, Corrado Rindone. La disoccupazione giovanile è un altro dramma che affligge il nostro territorio, da cui “scappano” sempre più giovani.
“I giovani – ha ben detto Consuelo Nava – rappresentano la nostra materia prima”.
Tanti gli ospiti dalla giornata di oggi, tra cui Mimmo Nasone, Presidente di “Libera”, e non per ultima Gianna Fracassi, Segretario Nazionale CGIL, che in un’intervista alla stampa ha evidenziato la grande “occasione” che rappresenta il seminario, fonte di idee, sia per la CGIL che per entrambi i territori dello Stretto, “in una prospettiva – afferma Gianna Fracassi – di rilancio delle politiche per il Mezzogiorno, anche e soprattutto dal punto di vista nazionale”.