Un’Ecofattoria su un terreno confiscato alla ‘ndrangheta nel cuore dell’Area grecanica, per educare i giovani alla sostenibilità e alla legalità. È il progetto “Green Economy e beni confiscati – esperienze nella Placanica Factory” presentato oggi a Palazzo Foti dai rappresentanti delle organizzazioni promotrici, introdotti da Elena Trunfio dell’Associazione Artemide. Le attività progettuali – promosse da Arci Comitato Territoriale di Reggio Calabria, in qualità di soggetto capofila, assieme a Consorzio Terre del Sole, Cooperativa agricola sociale La Nostra Terra, Cooperativa CiSMe, Arci turismo, Associazione Artemide, Associazione Next e Comune di Melito Porto Salvo – saranno distribuite nell’arco di 18 mesi e saranno suddivise in 8 microfasi che costituiranno un percorso organico di servizi educativi, aggiornamento professionale, didattico, ricreativo e turistico. “Sono tre gli elementi caratteristici del progetto – ha dichiarato Davide Grilletto, presidente di Arci Reggio Calabria – la solidità della rete, la continuità dell’azione di educazione alla legalità e l’applicazione concreta del principio del bene comune. Le realtà che hanno promosso il progetto costituiscono una rete ormai consolidata sul campo: da 9 anni promuoviamo a Pentedattilo i Campi della Legalità, ospitando centinaia di ragazzi da tutta Italia e dando loro la possibilità di lavorare attivamente al recupero e alla valorizzazione dei terreni confiscati alla cosca Iamonte. Nello spirito dell’articolo 118 della Costitituzione, che sancisce il principio di sussidarietà orizzontale, l’impegno dei giovani ha consentito di restituire alla collettività un bene che è di tutti. Con questo progetto – ha aggiunto Grilletto – abbiamo la possibilità di rafforzare l’esperienza dei campi e soprattutto divulgarne i risultati attraverso internet, video eventi e soprattutto un’intensa attività di animazione nelle scuole e nelle università”.
“Quello che proporremo – ha dichiarato Marco Garganese, presidente della cooperativa Cisme – è un modello alternativo di formazione, basato su esperienze sul campo e rivolto ai giovani universitari. I 2 seminari in ecopsicologia e “interpretazione ambientale” e i 6 cantieri didattici che coniugano il tema dell’ecologia alla pratica ingegneristica, architettonica e agronomica daranno la possibilità ai partecipanti di cimentarsi in nuove professioni verdi”. “Puntiamo a diffondere la pratica di un metodo – ha aggiunto Serena Palermiti, in rappresentanza della Cooperativa agricola sociale La Nostra Terra – che mira a rendere fruibili natura e storia del territorio, per veicolare informazioni in maniera piacevole in chiave educativa e turistica”. “Il nostro territorio si vende da sé – ha dichiarato Giuseppe Carrozza, presidente del Consorzio Terre del Sole – occorre un’adeguata attività di marketing territoriale, per aprire il territorio ai suoi abitanti. È quello che abbiamo cercato di fare in questi anni promuovendo i campi giovanili, senza i quali i terreni confiscati non sarebbero stati più produttivi. È quello che faremo con il progetto, valorizzando le coltivazioni di agrumi, recuperando le case rurali e aprendole ai visitatori, migliorando i servizi per i bambini e per le famiglie”. Il progetto – finanziato da Presidenza del Consiglio dei Ministri – Dipartimento della Gioventù e del Servizio Civile Nazionale, nell’ambito dell’intervento “Giovani per la valorizzazione dei beni pubblici” – prevede che sugli 11 ettari di terreno confiscato alla cosca di Melito Porto Salvo, gestito dal Consorzio Terre del Sole che ne è titolare tramite concessione cinquantennale da parte del Comune di Melito, siamo promossi anche quest’anno i campi giovanili promossi dall’Arci Reggio Calabria. La cooperativa agricola sociale La Nostra Terra metterà, invece, a disposizione le proprie risorse umane per tutte le attività che si svolgeranno nell’Ecofattoria come servizi ricreativi, educativi, animazione territoriale e sviluppo rurale mentre, la Cooperativa CiSMe coordinerà tutte le azioni formative esperienziali e il cantiere didattico.