Dal Viminale arrivano previsioni allarmanti in merito ai flussi migratori, in aumento rispetto all’anno scorso. Il capo Dipartimento Libertà civili e immigrazione del ministero dell’Interno, Mario Morcone, ha preso parte, a Roma, alla presentazione di tredici progetti d’integrazione finanziati dalla “Fondazione con il Sud”
C’è preoccupazione al Viminale, lo si legge anche stamane su La Gazzetta del Sud, per via dell’arrivo dell’estate e dell’aumento degli sbarchi. Gli immigrati, tra l’altro,non arrivano più solo per scappare da una realtà fatta di guerre e fame, ma anche per cercare un lavoro.
E le persone in arrivo si vanno ad aggiungere ai tanti profughi già sbarcati sulle nostre coste: a detta di Morcone, da gennaio scorso all’altro ieri si contano 12.616 migranti giunti in Italia via mare; lo scorso anno, nello stesso periodo, erano 11.695.
“Metà dei migranti in carico al sistema di accoglienza – ha aggiunto Mario Morcone – è concentrato nelle cinque regione del Sud. La nostra forza è il sistema Sprar, che offre una qualità diversa dall’accoglienza generica, ma riguarda solo 500 comuni su 8.092, insieme al Terzo settore e alle fondazioni”. È un tema, questo, che la politica non deve strumentalizzare, specialmente in un periodo di campagna elettorale in vista delle prossime elezioni amministrative: è una tesi su cui Morcone si è mostrato fermo.
L’impegno della “Fondazione con il Sud”, che ha investito 3,7 milioni di euro nei suddetti progetti, è mirato a contrastare lo sfruttamento dei profughi e a favorire il loro ingresso nel mondo del lavoro; si evidenzino, tra gli altri, i corsi di formazione per “assistente familiare” in Sicilia e Calabria, o la trasformazione e il riutilizzo dei rifiuti a Catania, oppure ancora un ristorante mediterraneo-asiatico-africano a Lecce.
Integrazione, solidarietà: sono questi gli obiettivi a cui si sta puntando, senza mai tralasciare la dovuta considerazione per i sentimenti dei cittadini italiani, sempre più spaventanti da questa “ondata” di stranieri. Si sta cercando, insomma, di far superare la paura dell’altro, del diverso, promuovendo azioni di aiuto e recupero rivolte ai meno fortunati. “Buone pratiche – ha affermato il presidente della Fondazione, Carlo Borgomeo – che possono diventare esempio per la politica”.