Al centro dell’incontro tra Oliverio e i sindaci del Tirreno cosentino il tratto chiuso tra Laino Borgo e Mormanno sull’A3
La chiusura di questo importante tratto, come è noto, comporta gravi conseguenze non solo sull’economia dell’intera regione, ma va ad incidere pesantemente anche sulla vocazione turistica locale che rischia di restare isolata dal resto del Paese.
Nel corso dell’incontro tutti i sindaci intervenuti hanno evidenziato le gravi conseguenze che ricadono sulla viabilità e sulla sicurezza dei cittadini, considerata la continua, massiccia circolazione di mezzi pesanti che vengono inevitabilmente deviati sulla SS 18, proprio a causa della chiusura del tratto autostradale. Un disagio, questo, che rischia di acutizzarsi ulteriormente nei prossimi mesi estivi, durante i quali la circolazione sulla SS 18 aumenta in maniera esponenziale, considerato l’afflusso di turisti su tutto il litorale tirrenico cosentino.
“Non c’ è più –ha aggiunto Oliverio- neanche un minuto da perdere. La stagione estiva è ormai alle porte e siamo di fronte ad una vera e propria emergenza. Bisogna fare in fretta. La SS. 18 è ormai al collasso e le attuali soluzioni non sono assolutamente in grado di sopportare Il traffico veicolare che durante l’estate assumerà proporzioni ancor più insopportabili. I mezzi di trasporto, soprattutto quelli pesanti, devono essere dirottati attraverso altre vie. Penso alle vie del mare, soprattutto per quei mezzi che trasportano merci. Bisogna ripristinare il modello delle cosiddette “autostrade del mare”, stabilendo polizze di imbarco scontate nei porti calabresi e siciliani per i tir diretti verso il nord del Paese e l’Europa. Occorre potenziare, inoltre, i collegamenti alternativi all’autostrada, istituendo un rafforzamento della mobilità aeroportuale e ferroviaria, attraverso l’istituzione di una seconda corsa della Freccia d’Argento e stabilendo tariffe agevolate per la Calabria da parte delle compagnie aeree”.
“Questa volta –ha concluso Oliverio tra gli applausi dei presenti- la Calabria e i calabresi non rimarranno fermi, con le mani in mano, in silenzio, a guardare morire l’economia ed il futuro della loro terra. Vanno, lo ripeto, assunte immediatamente misure urgenti e concrete. Abbiamo bisogno di atti e fatti che quanto meno riducano i danni subiti dalle nostre popolazioni. Siamo di fronte ad un emergenza a cui occorre rispondere con misure straordinarie e urgenti. Qualora non dovessero essere presi i provvedimenti richiesti, ci vedremo costretti anche ad assumere iniziative eclatanti, non esclusa quella di vietare il passaggio dei mezzi pesanti nei centri abitati. Il 3 giugno, comunque, ci presenteremo al tavolo convocato a Roma dal ministro Delrio con proposte precise e certificheremo, carte e conti alla mano, i danni che, in questi tre mesi, hanno subito i territori e le popolazioni direttamente interessate e l’intera economia regionale”.