Il Presidente dell’Associazione “Basta Vittime Sulla Strada Statale 106” commenta l’attuale situazione che sta interessando la S.S.106
«C’è nei fatti – dichiara Pugliese – una rinata consapevolezza nella gente rispetto alla necessità di dover capovolgere la nostra collocazione all’interno dell’Italia, dell’Europa e della stessa Calabria. Mai come oggi, sulla jonica calabrese, nascono unioni che vanno al di là delle ideologie e dei contrasti storici e campanilistici e puntano sull’unità per superare i problemi atavici che hanno frenato complessivamente lo sviluppo ed il progresso del nostro territorio».
«Questo processo di aggregazione delle “buone volontà” – continua Pugliese – deve continuare, deve allargarsi e deve essere sempre alimentata poiché senza è difficile per ognuno, singolarmente, poter cambiare in meglio ed in modo significativo le sorti dell’intera comunità calabrese guardando, appunto, in modo unitario e determinato, all’ottenimento dell’interesse squisitamente generale».
«La Nostra Associazione – continua Pugliese – è fiera di questo risultato che nasce grazie al contributo di tutti: del mondo delle Associazioni che da Reggio Calabria (“Amici di Raffaele Caserta”, “ANCADIC Onlus” e “Comitato Spontaneo Torrente Oliveto”), a Cosenza passando per Catanzaro (“Amici di Danilo”), uniti ai sindaci dei comuni che hanno approvato la Delibera per la S.S.106 redatta dal Prof. Francesco Russo (ordinario in Trasporto e Logistica presso l’Università Mediterranea di Reggio Calabria), ed hanno dato vita al Tavolo Permanente sulla S.S.106 a Rossano grazie all’idea del sindaco Giuseppe Antoniotti ed al contributo fondamentale di Guerino Nisticò, figlio del compianto Franco Nisticò indimenticabile Presidente del Comitato Pro-S.S.106 hanno formato una squadra formidabile fondata sulla forza della volontà e, soprattutto, sulla bontà di una idea e sulla giustezza di una causa che non può e non deve vederci divisi lungo la “strada della morte” da Rocca Imperiale fino a Reggio Calabria».
«La S.S.106 – conclude Pugliese – non è un problema di destra, di centro o di sinistra e non è un problema di Reggio Calabria oppure di Crotone. La S.S.106 innanzitutto è il problema dei problemi e poi è, soprattutto, un problema aperto agli uomini di buona volontà che vogliono, fortissimamente vogliono affrontarlo e risolverlo uniti superando divisioni di appartenenza territoriale, di opinione politica o di altro genere».