Elezioni Europee: domenica si vota, ma a cosa servono davvero?

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elez europeedi Kirieleyson – Ogni volta che ci sono elezioni, queste vengono presentate come “le più importanti degli ultimi anni“,  se non “le più importanti della storia della Repubblica” e via dicendo. Finite le consultazioni, i vari leader  politici, se hanno aumentato i loro consensi, si fregiano  del risultato mettendo in risalto il  significato straordinario che esse avevano. Se invece hanno “perso” si precipitano a precisare che si trattava di “elezioni  parziali” , “consultazioni non sentite dall’opinione pubblica”, o per altri versi  “poco rilevanti”.

Negli ultimi anni abbiamo assistito anche alle strabilianti affermazioni  di qualche leader politico che, in calo di consensi, dava la colpa al bel tempo perché gli elettori tipo del suo partito,  in circostanze meteo favorevoli,  secondo lui  erano soliti andare in vacanza (al contrario dei comunisti che, essendo poveri,  non ci vanno – ndA). Peraltro, il maltempo potrà sempre essere additato come  il responsabile di una eventuale flessione.

giornate-europee-del-patrimonioLe elezioni europee hanno sempre rappresentato un momento privo di particolari enfasi.  Ma questa volta sembra diverso. Infatti tutti  gli schieramenti si stanno dando da fare come non mai, pur consapevoli che difficilmente potranno essere stravolti  gli equilibri all’interno nel parlamento europeo.  Ma molto probabilmente tutti i partiti,  movimenti e liste varie  vedono questa occasione essenzialmente  in un’ottica nazionale.  Infatti chi per un motivo, chi per un altro, hanno un fortissimo interesse ad un’affermazione  che, al di là del risultato che avrà per il futuro dell’Europa,  sarà un test per comprendere quali prospettive si aprono per il prossimo futuro e quindi come comportarsi.

Il partito Democratico è e  rimarrà con ogni probabilità il primo partito del Paese, ma un’affermazione molto consistente consacrerebbe indiscutibilmente la leadership di Renzi  spiazzando l’opposizione, oltre che la concorrenza interna. Il risultato spianerebbe la strada all’azione di governo che il premier sta cercando di portare avanti.

Se Grillo dovesse allargare ancora i suoi consensi,  sarebbe forse la definitiva  sconfitta di chi invece spera si possa cambiare verso dall’interno dell’attuale sistema.

Europee: presentati al Viminale 64 simboliQueste elezioni dovranno poi esprimere un verdetto su Forza Italia, cioè su Berlusconi & Berlusconi.  Se l’ex cavaliere continuerà a riscuotere sufficienti consensi (sull’ordine del 20%), molto probabilmente maturerà in lui la convinzione che ancora può farcela  a mantenere un ruolo di primo piano nel quadro politico nazionale, anche per interposta persona. In tal caso  probabilmente si apriranno le porte all’entrata in scena di qualcun altro di famiglia, con la  nascita della prima dinastia politica italiana dopo la caduta dei Savoia. Diversamente, difficilmente Berlusconi  potrà essere disposto a continuare ad interpretare un ruolo marginale.

Un’affermazione di NCD  al di sopra dei numeri che i sondaggi gli attribuiscono finora  si trasformerebbe nella conferma che l’elettorato di destra ha metabolizzato la scissione dal PDL ed è pronto per la realizzazione di una  destra affrancata dal berlusconismo;  renderebbe inoltre più solida la strada per il rafforzamento del partito, per il momento imperniato su tanti nomi pesanti, ma non ancora consacrato da un adeguato consenso popolare. Qui la sfida è con Fratelli d’Italia-Alleanza Nazionale: chi avrà più “appeal” tra Angelino Alfano e Giorgia Meloni per gli elettori di destra delusi da Berlusconi?

Infine, in’affermazione della lista Tpiras-SEL (cioè il raggiungimento del quorum) potrà far capire  in che misura  l’appeal della sinistra storica resista ancora e confermerà  SEL quale  punto di riferimento per tutti coloro che, prima di ogni altra cosa,   vorrebbero continuare a “sentire cose di sinistra”.

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