Giusy Versace: “nessuno mi restituirà le gambe e le indelebili ferite profonde che mi hanno segnato la vita”

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Il commento di Giusy Versace alla sentenza del Tribunale di Roma sul risarcimento di Anas

In seguito alla sentenza emessa in questi giorni dal Tribunale di Roma che riguarda il risarcimento che Anas s.p.a. dovrà riconoscere a Giusy Versace per l’incidente automobilistico avvenuto il 22 agosto 2005 sulla Salerno-Reggio Calabria e nel quale la Versace perse entrambe le gambe a causa di un guard-rail che entrò nell’abitacolo amputandone gli arti, Giusy ritiene di dover rilasciare la seguente dichiarazione: “non esiste alcun risarcimento che potrà mai restituirmi le gambe e cancellare questi ultimi 10 anni nei quali, con tanto dolore, ho cercato di reinventarmi una nuova vita, guardare avanti e superare tutte le difficoltà fisiche e psicologiche che questa nuova condizione mi ha posto. E’ vero, sono diventata un simbolo di forza e coraggio, ma sono in pochi a sapere che dietro al mio sorriso si celano ferite profonde e indelebili. Purtroppo, quello che sono diventata, le vittorie che ho conquistato nell’atletica e l’atteggiamento positivo con cui mi rivolgo alla gente, mi è stato molto spesso rinfacciato da Anas in fase processuale. Come se io, dal 2005 ad oggi, avessi avuto solo il diritto di piangere e abbattermi. E invece, in questi anni ho capito che piangersi addosso non porta da nessuna parte, mentre aiutare gli altri e porsi nuovi traguardi mi ha dato la forza per rialzarmi. Oggi, posso solo ritenermi soddisfatta del fatto che finalmente è stata riconosciuta una colpa che spero possa, in futuro, evitare ad altri quello che è successo a me”.

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